(Rimini) La Provincia di Rimini rientra in UniRimini, la società consortile che sostiene e promuove le attività didattiche del polo scientifico di Rimini dell'Università di Bologna. Lo ha annunciato questa mattina il presidente della provincia Riziero Santi in una lettera indirizzata al presidente di UniRiini, Simone Badioli. "Questa operazione, che segna nella sostanza il ritorno della Provincia nel capitale sociale della società consortile per l'Università e che verrà sottoposta all'approvazione del Consiglio provinciale nella prossima seduta prevista entro la fine di maggio, ha per noi un preciso significato strategico", spiega Santi.
"Se l'emergenza economia provocata dalla pandemia e quella climatica rappresentano le grandi sfide che dobbiamo affrontare a livello globale, le altrettanto enormi sfide alla società così com'è stata finora le lancia l'era digitale. In un mondo sempre più informatizzato e automatizzato il grande rischio del futuro prossimo è la perdita di posti di lavoro nell'industria, nei servizi e nel commercio, una tendenza già in atto da tempo, ma che potrebbe assumere proporzioni difficilmente gestibili nei prossimi anni. Il mondo post-covid, nella scontata revisione delle modalità di produzione e di distribuzione, potrebbe fornircene un'amara anteprima. L'unica risposta attuale e concreta che un sistema territoriale, e le sue istituzioni prima di tutti, possono e devono dare deve partire dall'assunto che l'alta scolarizzazione e curricula di eccellenza saranno per gli studenti di oggi e per i lavoratori di domani la principale garanzia di buona occupazione per evitare i rischi della marginalizzazione sociale".
Per Santi, "è molto difficile stabilire oggi quali saranno le competenze vincenti fra 20 anni e più perché il ritmo dei mutamenti che stiamo vivendo non ha paragoni con quello di altri periodi storici. Se però l'unica certezza è il cambiamento, occorre attrezzarsi a convivere con le problematiche che si accompagnano a situazioni in continuo movimento. Di certo, quello che l'Italia non può permettersi è di restare il Paese che nell'Unione Europea si colloca al penultimo posto nella classifica dei giovani laureati e con un livello d'istruzione complessivo sotto la media europea. Occorre allora comprendere senza tentennamenti che per un territorio come il nostro l'Università è una miniera d'oro in cui investire per renderla fruttifera. Dobbiamo investire energie intellettuali e risorse economiche nella società dei saperi e delle conoscenze affinché la provincia di Rimini divenga un polo di eccellenza capace di formare quei lavoratori del domani che saranno richiesti e non ignorati o espulsi dal mercato del lavoro".
Il ritorno della Provincia in UniRimini "risponde a questa logica e dobbiamo chiederci, ragionando in chiave strategica anche con capacità immaginative, quali siano le branche di studio e quindi le facoltà che possono rendere il nostro polo universitario un punto di riferimento nel panorama nazionale e internazionale dell'alta formazione. Anche combattendo la battaglia per essere protagonisti veri delle scelte strategiche e non semplici comprimari. L'obiettivo deve essere quello di fare del nostro polo universitario un centro di studi e di ricerca da cui far sorgere una rete di conoscenze, formazione e imprenditorialità vincente nei processi di competizione globale".