(Rimini) Ieri si è festeggiata la solennità del Corpus Domini presieduta dal vescovo di Rimini, Francesco Lambiasi. Alle 20,30 Lambiasi ha presieduto la messa in cattedrale. Al termine della celebrazione, dopo una breve processione dall'altare al sagrato, ha benedetto i presenti e la città con il Santissimo Sacramento.
Nella sua omelia, il vescovo è partito dalla constatazione che "tutti siamo ammalati di ego-pandemia. Che è quel vivere ossessivamente centrati su di sé, quel ripiegarsi morboso sul proprio impenetrabile io. Fare la comunione significa partecipare al mistero di un Pane spezzato, perché anche "noi possiamo 'farci pane' e 'farci in pezzi' per il bene degli altri. È uscire dal ripiegamento morboso e compiaciuto. È abbattere i muri dell'indifferenza e della contrapposizione. È bruciare le scorie tossiche dei continui paragoni e delle conseguenti amarezze e divisioni, per fare uno in quel Cristo Gesù che si è lasciato uccidere" perché ogni uomo avesse la vita, e l'avesse in abbondanza".