(Rimini) “Il rave party ‘no mask’ organizzato nel lodigiano balzato agli onori delle cronache è sicuramente un episodio ‘estremo’ che però tradisce un dato di fatto: le discoteche sono ancora chiuse, ma in campagna, in spiaggia, nei luoghi privati, si balla". Lo rileva l'assessore alle attività economiche del comune di Rimini, Jamil Sadegholvaad. "A prescindere dalle regole ancora in vigore, sono molteplici e sotto gli occhi di tutti le occasioni in cui i ragazzi - e non solo - hanno l’opportunità di ballare, spesso in condizioni prive di controllo dove la gestione delle regole di comportamento basilari per la prevenzione sanitaria è affidata alla responsabilità individuale. Ed è purtroppo accertato che sono situazioni di questo tipo quelle che si rivelano essere più a rischio, quelle dove si creano le condizioni nelle quali il virus, che oggi appare più sotto controllo, può invece riprendere vigore e circolare, nel peggiore dei casi dando origini a focolai. Sappiamo tutti che non dobbiamo abbassare la guardia proprio in questo momento, tanto più con le notizie che arrivano su varianti ‘delta’ da monitorare e che ci devono dare un’ulteriore spinta ad accelerare sulla campagna vaccinale; al netto di queste considerazioni, stando le condizioni attuali, appare però un controsenso continuare ad impedire alle discoteche di poter riaprire e di poter quindi accogliere i ragazzi in piena sicurezza. Il settore dei locali da ballo, asse portante dell’offerta turistica e di intrattenimento della nostra Riviera, è in sofferenza da oltre un anno e mezzo e oggi è l’unico ad essere ancora fermo al palo in una stagione che pare essere ripartita di slancio. È evidente si tratta di una tipologia di attività che in questa delicata fase richiede le maggiori cautele, ma allo stato attuale è doveroso dare alle migliaia di operatori del settore l’opportunità di riprendere a lavorare, anche alla luce delle situazioni irregolari se non totalmente abusive che si verificano continuamente e difficili da controllare. Sono condivisibili gli appelli degli addetti ai lavori che, dopo il via libera del Comitato tecnico scientifico alla riapertura delle discoteche in zona bianca, attendono dal Governo indicazioni precise e regole certe e sostenibili rispetto a green pass, contingentamento degli ingressi, tracciamento. È proprio questo alto standard di sicurezza che si chiede venga adottato dai gestori dei locali ad essere la migliore garanzia per i nostri giovani che hanno il legittimo desiderio e bisogno di tornare a ballare e a divertirsi”.