(Rimini) il prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza ha incontrato alcuni rappresentanti dei Bikers Against Child Abuse (Motociclisti contro l’abuso sui bambini), Baca. Nel corso dell’incontro, i due motociclisti di Cattolica e di Riccione hanno avuto modo di illustrare gli scopi associativi di persone che, lottando concretamente contro la piaga degli abusi sui minori, pongono a disposizione di questi ultimi le competenze dei soci e dedicano tempo e passione per una causa davvero nobile. L’associazione è nata negli Stati Uniti circa un quarto di secolo fa, ma ora è diffusa in molte Nazioni e in Italia, primo Paese in Europa ad aver aderito, annovera ormai un folto gruppo di membri.
Ciascuno di loro ha un “road – name” con il quale viene identificato non solo dagli altri bikers ma anche per presentarsi agli stessi bambini con un nome specifico, proprio per la missione da compiere. I bambini incontrati vengono aiutati a riprendere il coraggio per vivere una vita “normale” senza avere più paura di “mostri” e imparando a difendersi da essi. I due ospiti - i cui Road Name sono "Harlock" e Felix" - hanno sottolineato che per essere membro dei Baca ci si sottopone a un lungo percorso formativo e si accetta uno stile di vita con regole chiare e precise. Con tali presupposti si viene accolti e solo allora si potrà essere un “primary”, ossia un punto di riferimento sempre “reperibile” per un minore che vive nella paura.
Il prefetto, nel manifestare pieno interesse per la meritevole azione intrapresa, ha espresso gratitudine per l’impegno profuso in un ambito particolarmente delicato e ha rivolto parole di incoraggiamento per il conseguimento di sempre maggiori traguardi a vantaggio di bambini che “troppo presto hanno dovuto affrontare la cattiveria di noi adulti”.