(Rimini) Si sta facendo strada una cultura che chiede di integrare sempre più il commercio all'identità dei luoghi, con il ritorno a una visione di città che preferisce una distribuzione omogenea dei servizi pubblici, e un negozio o una bottega svolgono un servizio pubblico, piuttosto che proseguire con la centralizzazione del commercio solo in grandi strutture. E' il tema dell'intervento di Jamil Sadegholvaad candidato sindaco del comune di Rimini per il centrosinistra. "Personalmente non credo e non vedo più sul territorio riminese l'atterraggio di ulteriori maxi strutture commerciali, e non solo per i paletti inseriti nella pianificazione provinciale. L'idea di città del domani è direttamente connessa all'armonia di tutte le sue parti. Ogni area deve potere contare su servizi primari, integrati e connessi con le altre parti di città, ma in ogni caso autosufficienti".
L'entroterra collinare "ormai da anni subisce uno svuotamento delle attività commerciali di base a favore di insediamenti prettamente turistici. Anche i luoghi decentrati del territorio comunale di Rimini cominciano ad avere di questi problemi. Non possiamo permettercelo. Così come continueremo a intervenire per realizzare opere pubbliche in questi luoghi (penso alla realizzazione già in corso delle nuove piazzette nelle frazioni), così attiveremo nuove iniziative per 'spingere' l'insediamento delle attività commerciali di base, soprattutto nel territorio sopra la Statale, attraverso uno specifico pacchetto di agevolazioni tributarie".
"Faremo una 'No tax area Città' che, riprendendo le caratteristiche di quella già attivata per centro storico e zona mare, agevoli la nascita di negozi e botteghe di vicinato nelle aree periferiche. L'ipotesi su cui stiamo lavorando è quella di una esenzione dal pagamento dei tributi nella fase di avvio dell'attività, di scontare gli stessi tributi per i proprietari che affittano i locali per i negozi e, in più, individuare là dove ci sono immobili comunali che possano ospitare attività commerciali a un costo di affitto molto agevolato almeno per i primi due anni di attività. E' chiaro che tutto questo può essere solo una misura aggiuntiva a un fenomeno più profondo, che è quello di integrare sempre più ogni parte di Rimini all'altra. Con servizi, con trasporto pubblico, con ciclabili, con politiche di edilizia popolare, con la realizzazione di quartieri a consumo zero di energia, belli e funzionali".
"C'è sicuramente un effetto Covid sulla contrazione dei consumi, ma il tema posto da queste difficoltà c'è tutto: possono essere ancora gli ipermercati di qualsiasi tipo a rispondere alla domanda della società attuale? Io credo di no, e non solo perché lo indica il mercato, e cioè la realtà; e non tanto perché il fenomeno dell'e-commerce è cresciuto anche nel nostro Paese da due anni a questa parte con percentuali a doppie o addirittura triple cifre. Il mondo si sta muovendo in un'altra direzione rispetto a un passato anche recente. Non solo bisogna prenderne atto ma, anzi, cercare di disegnare una stagione diversa sulla qualità complessiva di vita. Si può partire anche dall'apertura di una bottega".