(Rimini) Terzo appuntamento di Confartigianato Imprese Rimini con i candidati alla guida della città. Dopo Sadegholvaad e Ceccarelli, questa mattina è stata la volta di Gloria Lisi. È stato un altro incontro improntato sulla concretezza dei temi più a cuore dell’Associazione e delle imprese associate, coi responsabili delle varie categorie ad ascoltare e domandare.
“Indubbiamente la candidatura di Gloria Lisi è giunta inaspettata – ha detto in apertura il presidente Davide Cupioli – a conferma che la politica riserva spesso sorprese. Al di là dei convincimenti politici, una sola donna su sei candidati è una fotografia che lascia un po’ delusi. Penso che certi proclami che ascoltiamo chiedano poi maggiore coerenza nella pratica quotidiana. Per questo motivo, pur ripercorrendo i temi affrontati con gli altri candidati, ci siamo voluti concentrare su un argomento a cui teniamo molto, la tutela del lavoro e dell’impresa femminile”.
Le Imprese Femminili in Provincia di Rimini. Al 30 giugno 2021 in provincia di Rimini si contavano 7.556 imprese femminili attive, il 21,9% del totale delle imprese attive. Il 43,5% (3.300) di queste imprese ha sede nel Comune di Rimini. Nel confronto con il 30 giugno 2020, si riscontra un loro aumento dell’1,2%. I principali settori economici risultano il Commercio (30,6% delle imprese femminili), l’Alloggio e ristorazione (18,0%). I settori con la più alta incidenza percentuale delle imprese femminili sul totale delle imprese attive sono, nell’ordine: attività di servizi (55,2%), alloggio e ristorazione (28,7%), noleggio, agenzie viaggio e servizi alle imprese (28,4%), commercio (26,7%) e agricoltura (22,2%). Riguardo alla natura giuridica delle imprese femminili, prevalgono le imprese individuali (63,5% del totale), seguite dalle società di persone (18,5%) e società di capitale (16,8%). (Fonte: Infocamere-Movimprese)
“Delle 3.300 imprese femminili, oltre 2.000 – ha proseguito Cupioli - sono a guida individuale da parte di una donna. Ognuna di loro ha sulle spalle responsabilità famigliari rilevanti e non deve trarre in inganno il lieve incremento delle imprese femminili, si tratta in gran parte di lavoro perso che si traduce nella scelta di provarci con una impresa propria.
C’è chi ha detto che il Covid ci ha messi tutti sulla stessa barca, ma in Italia il 98% di chi ha perso lavoro è donna. Non siamo tutti sulla stessa barca.
Ecco allora che una politica che preveda misure mirate e strumenti di conciliazione tra vita familiare e attività lavorativa sono fondamentali. E non tutto dipende da Roma, anche a livello locale si possono adottare provvedimenti incisivi, modulare tempi e servizi che aiutino le donne a migliorare la qualità della vita”.
La Confartigianato della Provincia di Rimini conta fra le sue fila l’imprenditrice Valeria Piccari nel ruolo di Vice Presidente di Confartigianato Emilia Romagna. L’imprenditrice è anche Vice Presidente regionale di ‘Confartigianato Donne Impresa’, che invece guida a livello provinciale.
“Ho fatto politica per tanti anni in consiglio comunale – ha detto la Piccari – so bene che non è semplice imporre certe sensibilità. Mi auguro che almeno sui banchi del Consiglio siedano tante donne e che in una misura diversa rispetto all’unica candidata ci siano assessorati di peso a guida femminile. Ecco, così magari qualcosa cambierà”.
Affrontati nell’incontro anche gli altri argomenti ‘caldi’ per Confartigianato: fra gli altri, il grave ritardo nella conclusione delle aree artigianali, l’emergenza decoro e parcheggi in zona mare che spreca gli investimenti sul Parco del Mare; la definizione dell’integrazione fieristica regionale e lo sviluppo delle politiche di welfare nell’ottica di creare una piattaforma di sevizi che divenga anche volano economico.