(Rimini) "Naturale per noi essere a casa di un sindacato dei lavoratori". Così Sergio Valentini candidato sindaco di Rimini in comune, che ieri ha partecipato al confronto con gli altri candidati nell’iniziativa organizzata dalla Cgil di Rimini. "Nel dna della nostra lista è insita una scelta di campo. Non crediamo che datori di lavoro e lavoratori siano sulla stessa barca. Crediamo che attraversino la stessa tempesta, questo si, ma su barche molto differenti".
"Abbiamo ascoltato gli interventi di tutti i candidati (anche di chi vuole cambiare rimini dopo aver condiviso ogni scelta della giunta Gnassi per 10 anni) e abbiamo notato la difficoltà che hanno a relazionarsi con il mondo del lavoro dipendente. Siamo gli unici a sostenere che lavoro nero ed evasione fiscale sono elementi fondativi e costituenti del sistema economico riminese e non ci stupisce che un sistema politico collaterale alle logiche di potere delle lobby economiche tenti, quando va bene, di minimizzare le due piaghe sociali. Con convinzione abbiamo sostenuto, e sosteniamo, le rivendicazioni dei marinai di salvataggio avendole incluse nel nostro programma elettorale".
"Non ci stupisce vedere Ceccarelli e Jamil (il candidato a cui il suo partito ha tolto il cognome) accomunati dalla medesima visione, a tutela degli interessi privati e corporativi dei bagnini.
Quando si costruiscono accordi di potere finalizzati all’amministrazione dell’esistente è scontato che i contenuti passino in secondo piano. Siamo dalla parte dei lavoratori, riteniamo che gli stagionali si trovino eccome, è sufficiente pagarli e riteniamo che le destre, così come il Pd e i suoi alleati siano soggetti politici nemici del mondo de lavoro. Rilanciamo la proposta di escludere da qualsiasi contributo pubblico le imprese sanzionate nell’ultimo triennio dall’attività ispettiva in materia di fisco e lavoro, e rilanciamo la nostra denuncia sulla vergognosa scontistica sulla COSAP da parte della giunta uscente indifferente ai bisogni di coloro che faticheranno a pagare la TARI".