(Rimini) "Il 3 e il 4 ottobre non si vota per mandare a casa il governo, l’ex sindaco Gnassi o chicchessia, si vota più semplicemente per scegliere chi guiderà l’amministrazione comunale di Rimini per i prossimi 5 anni". Lo ribadisce Gloria Lisi candidata sindaca di alcune liste civiche e dei 5Stelle. "Non è un voto politico, il cui esito avrà un particolare riflesso nazionale, ma un voto che deve premiare le competenze, i programmi, la credibilità e la fiducia che i riminesi riconoscono ai candidati sindaco. In cui l’elettore riminese deve saper scegliere a chi affidare il futuro della sua città".
Per questo Lisi invita a "un voto “consapevole” che guarda oltre le casacche dei partiti, oltre la militanza ed oltre la stessa appartenenza. Deve decidere se a guidare la sua città dovrà essere un ex assessore alla sicurezza di Rimini, frutto di un patto di un’antica egemonia e di un vetusto potere, o l’ex sindaco di una ridente cittadina della Riviera che ha governato per 10 anni una comunità non più grande di uno dei quartieri di Rimini, oppure da una ex vice sindaca, una donna, che ha deciso di assumersi la responsabilità e il coraggio di dare a Rimini una nuova stagione politica, in cui le persone torneranno, con i loro bisogni, le loro esigenze, al centro dell’azione amministrativa".
Chiariti gli identikit dei candidati, Lisi propone "una nuova stagione di progetti per risolvere antichi e nuovi problemi, antiche e nuove inefficienze che la città deve affrontare, per il benessere di tutti, per migliorare la qualità della vita degli anziani e dei più fragili, per dare sicurezza e decoro alle zone periferiche, per dare lavoro e sostenere le imprese. Obiettivi che sono priorità per la città intera. Problemi che hanno bisogno di una guida capace di dare riposte condivise con i cittadini e con tutte le realtà operative ed imprenditoriali della città. Per farlo occorre che i riminesi scelgano il sindaco più competente. Lo facciano con la consapevolezza che il loro voto è unico e determinante".
Per di più, "scegliere il sindaco giusto non vuol dire rinunciare ai propri valori e ai propri ideali. Vuol dire dare con il proprio voto alla città il sindaco più capace. Lo si può fare anche con il “voto disgiunto”, il meccanismo elettorale che consente agli elettori di votare il candidato sindaco diverso da quello indicato dalla propria lista o dal proprio partito. Il mio invito è quindi rivolto a tutti i riminesi e a tutte le riminesi. Votate con la consapevolezza che il vostro sindaco non deve avere bandiere politiche da sbandierare, interessi personali o politici da proteggere. Ma deve garantire che saprà governare per il benessere e la qualità di vita della città e dei cittadini. Nessuno ha il diritto divino a governare".