"Rimini ha bisogno di una Nuova Isola delle Rose, di aprirsi al mare, di riscoprire questo elemento troppo spesso trascurato, di aprirsi al mondo, di diventare un modello di riferimento per le nuove politiche del turismo, ferme a progetti di arredo urbano che dopo dieci anni sono ancora largamente incompleti. La Nuova Isola delle Rose diventerà il simbolo di questo nuovo slancio, della volontà di questa città di crescere a livello internazionale e non solo nel limitato spazio del centro storico".
Nell'ultima settimana di campagna elettorale il candidato del centrodestra Enzo Ceccarelli cerca di atturare l'attenzione proponendo di far rivivere il sogno dell'Isola delle Rose, la piatatforma realizzata al largo di Rimini nel 1968.
"La Nuova Isola delle Rose che abbiamo in mente - ha spiegato Ceccarelli - è una struttura completamente ecologica e autonoma dal punto di vista energetico, galleggiante o posizionata su pali per non creare problemi di correnti o erosione, situata a poche miglia dalla costa e che al suo interno ospiterà ristoranti, bar, esercizi commerciali ma, soprattutto, per riaffermare che i sogni nascono dalla cultura e dal rapporto con l'ambiente, una grande biblioteca e una cineteca. Un'Isola che riscrive il rapporto di Rimini con il mare, che può permettere l'approdo di navi di grandi dimensioni che portano turismo qualificato. Un'Isola che rappresenta di per sé una grande attrazione turistica di cui si parlerà sui media internazionali, anche in relazione alla storia che vuole evocare. La Nuova Isola delle Rose non sarà impattante, sul modello di isole che hanno avuto grande risonanza in questi ultimi anni, ma che sconvolgono interi ecosistemi. Il nostro sogno fa riferimento a progetti innovativi che si stanno diffondendo nel mondo, con isole che non hanno impatto sull'ambiente e creano nuovi mondi ecosostenibili. Dal punto di vista tecnico sono diversi gli aspetti da discutere con le autorità, a cui ci atterremo, ma c'è una forte volontà politica di dare a Rimini un nuovo sogno, di tornare ad essere il nuovo punto di riferimento nel mondo del turismo a cui non bastano pezzi di lungomare o la statua di un rinoceronte in una piazzetta o una piscinetta davanti al castello. E' prematuro discutere degli aspetti tecnici adesso, né dei particolari del progetto. Per ora lanciamo questo sogno, questa suggestione che poi avrà un suo percorso fatto di gare internazionali, di investimenti pubblici-privati in un rapporto virtuoso, che favorisca il reperimento delle risorse necessarie per il progetto che comunque ha costi meno onerosi di opere come il Metrocosta e che promette ritorni sull'investimento molto più importanti, sia per il pubblico che per il privato. I collegamenti saranno agevolati, sia per chi vuole recarsi con i propri mezzi, con possibilità di ormeggio, sia per i turisti, grazie a servizi di navetta che daranno anche nuovo slancio al nostro porto e opportunità di investimenti e occupazione".