(Rimini) Rimangono la sosta sulle strisce pedonali, l’omessa revisione del veicolo e la guida con lo smartphone, le tre maggiori infrazioni alle norme di comportamento del codice della strada, che commettono gli automobilisti riminesi, un trend negativo che viene confermato. È quello che emerge dal report sulle infrazioni contestate della Polizia Locale - aggiornato al 31 ottobre scorso - un risultato che, pur essendo ancora inferiore ai numeri registrati nel 2019, è in linea con i totali segnati in tutto il 2020. A seguire tutte le altre tipologie di infrazioni.
In cima alla lista delle brutte abitudini degli automobilisti riminesi viene confermata negli ultimi 3 anni quella di parcheggiare sulle strisce pedonali, impedendo con l’ingombro dell’auto il passaggio delle persone, delle bici e delle carrozzine. Una violazione prevista dall’art. 158 del codice della strada che se nel 2019 aveva superato le 1000 infrazioni contestate (1040 per la precisione), nel 2020 si era fermato a 816 in totale, ma nel corso del 2021 - numero aggiornato al 31 ottobre scorso - è già arrivato a 726 multe notificate.
Al secondo posto c’è l’omessa revisione del veicolo. Violazione che in questi primi 10 mesi dell’anno è arrivata a 397 sanzioni. Erano 226 in totale nel 2020 e 769 l’anno precedente.
Quella dell’uso del telefonino durante la guida non è solo una pessima abitudine, che comporta pesanti sanzioni ma anche un gravissimo rischio per la propria sicurezza e per quella degli altri. I rischi connessi alla guida col telefonino infatti sono risaputi, eppure questa violazione, prevista dall’articolo 173 del codice della strada, non accenna a diminuire tra gli automobilisti riminesi. Sono state in tutto 314 le notifiche che riguardano questo tipo di sanzione a fronte delle 566 registrate nel 2020 e delle 490 del 2019. Una violazione questa che secondo i più recenti dati Istat è l maggiore causa di distrazione al volante e la prima causa di incidenti in Italia, più che il mancato rispetto della precedenza e dell’eccesso di velocità. Le statistiche infatti confermano che guidare con il telefonino in mano allunga i tempi di reazione di circa il 50%. Mandare un messaggio equivale a guidare al buio per 10 secondi, digitare un numero di telefono a 7 secondi di buio e farsi un selfie a 14 secondi di buio, cioè dai 300 ai 500 metri di strada percorsi bendati. L’Anas infine ha stimato che per fermare il veicolo mentre si usa il cellulare occorrono 39 metri, 31 in più di quanti basterebbero in condizioni normali.
Le altre maggiori infrazioni contestate, che seguono in ordine decrescente, sono: il mancato uso delle cinture di sicurezza, 224 le multe fino al 31 ottobre ( 468 nel 2020 e 481 nel 2019); la sosta nello spazio riservato agli invalidi, anche in questo caso 224 le sanzioni contestate nei primi 10 mesi del 2021 (erano 179 nel 2020 e 238 nel 2019); la circolazione senza copertura assicurativa che fino ad oggi è stata notificata a 397 automobilisti. Un dato quest’ultimo in forte crescita rispetto alle 225 sanzioni del 2020 ma comunque ancora inferiore alla media registrata nel 2019, quando sono state contestate per questa violazione un totale di 769 sanzioni. Con numeri inferiori, ma sempre di grande importanza, sono infine le infrazioni che riguardano l’art. 191, ovvero la mancata precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali. Una violazione che quest’anno è arrivata a 31 contestazioni, contro le 67 registrate in totale nel 2020 e le 78 dell’anno precedente.