(Rimini) Infrastrutture, sopeattutto altavelocità e aeroporto, lotta alle infiltrazioni criminali, attenzione alle imprese, riqualificazione del settore turistico, università sono tra i temi caldi per lo sviluppo della città affrontati dagli industraiali della Romagna nel confronto che Confindustria ha avuto ieri con il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad e con Roberta Frisoni, assessora del Comune di Rimini all’Urbanistica e Pianificazione del Territorio, Edilizia Privata, Rigenerazione Urbana, Politiche per la mobilità, Trasporto Pubblico Locale, Demanio, PNRR.
“Senza infrastrutture efficienti la città non può essere attrattiva e competitiva. Occorrono strategie e progetti concreti da attuare in tempi brevi anche per intercettare i fondi del PNRR.
Uno dei nodi principali resta l’alta velocità. Confindustria Romagna, da tempo insiste sulla necessità di avere l’alta velocità per la Romagna e per il suo proseguimento sulla dorsale adriatica. Si tratta di un fattore di innovazione straordinario e un beneficio enorme per le industrie di tutti i settori, partendo da quello turistico”, hanno ricordato gli industriali.
Inoltre “in tema di infrastrutture occorre un piano della mobilità utile a risolvere in maniera definitiva i “buchi neri” noti da anni. Rimini e le aree produttive limitrofe devono potere essere in contatto, con tempi di percorribilità accettabili. Su questo ci sono già progetti, alcuni presentati anche da nostri associati. Chiediamo miglioramenti, nel rispetto ambientale, per il collegamento con la zona industriale di Santarcangelo (ad esempio con la risoluzione definitiva dell’attraversamento di Santa Giustina) e con la Valmarecchia. Ricordiamo, ancora una volta, che in molte località di questa vallata hanno sede stabilimenti di importanti industrie, eccellenze assolute, che sono limitate nella loro competitività da una viabilità al collasso. La Marecchiese rappresenta un’arteria fondamentale per i collegamenti tra l’entroterra e la costa Riminese, con Cesena, l’E45 e la Toscana. Cresce la preoccupazione per la sicurezza di questa strada: la situazione non cambia ed è insostenibile per cittadini e imprese. Il futuro delle aziende del territorio è a rischio. Un collegamento rapido e sicuro avrebbe ricadute positive anche per lo sviluppo del turismo nell’entroterra”.
È “determinante il ruolo dell’Aeroporto Fellini. In questo momento di rilancio è necessario sostenerne l’attività e il piano d’investimento, al fine di potere riprendere la crescita intrapresa con successo prima dello stop dovuto alla pandemia. Per IEG fanno ben sperare i numeri positivi segnati dalla ripresa delle manifestazioni in presenza che dimostrano quanto la fiera di Rimini, sia determinante per lo sviluppo economico di tutta la regione da diversi punti di vista”.
Il tessuto industriale riminese, “fondamentale per il sostegno dell’economia del territorio provinciale durante la crisi pandemica, vanta aziende di vari settori in ottimo stato, leader sui mercati internazionali. Imprese che per restare al passo però necessitano di spazi adeguati. Negli ultimi anni si è assistito ad una migrazione di varie imprese verso altre zone proprio perché non hanno trovato risposta a questa richiesta. È importante quindi che il comune metta in atto una politica industriale che preveda l’individuazione di aree adatte a nuovi insediamenti, tenendo anche conto della sensibilità green delle nostre aziende che stanno investendo molto nello sviluppo di pratiche indirizzate al rispetto ambientale”.
Riqualificazione turistica e rigenerazione urbana “devono essere fra gli obiettivi della Rimini del futuro e anche in questo ambito, sapere intercettare nel modo giusto i fondi del PNRR è un’occasione che non può essere sprecata. La riqualificazione delle nostre strutture turistiche e delle costruzioni pubbliche e private non può essere più rinviata. Gli strumenti: dialogo nel rispetto reciproco dei ruoli, riduzione della burocrazia, strumenti urbanistici di facile comprensione e incentivi per chi investe puntando sulla qualità. Per quanto riguarda eventi e manifestazione è importante strutturare programmi che prevedano un filo diretto con tutti i comuni limitrofi e con le province della Romagna”.
Il tema dell’energia è da tempo al centro delle politiche per lo sviluppo di imprese e territori. Anche a Rimini dob”biamo investire in tutte le possibili forme di energia alternativa e pulita a disposizione. Risorse, dal sole al vento, di cui la città come la Romagna è ricca. Vanno prese in considerazione tutte le alternative possibili trovando il giusto compromesso fra la necessità di produrre energia e la vocazione turistica di Rimini. Pensando ad esempio al parco eolico, è importante ragionare su progetti concreti e di nuova generazione con garanzie di serietà da parte di aziende che si propongono per la progettazione e realizzazione degli impianti stessi”.
Da tempo stiamo, istituzioni e industriali stanno “lavorando insieme alle istituzioni al fine di vigilare sullo spettro delle infiltrazioni della criminalità organizzata, a fini di riciclaggi, nel tessuto produttivo riminese, romagnolo e regionale. Purtroppo, anche negli ultimi mesi, la cronaca ha dimostrato che si tratta di un rischio reale e concreto. La crisi dell’ultimo anno, infatti, ha messo in ginocchio imprese dei settori più colpiti dalle restrizioni dovute alla pandemia, esponendo purtroppo ancora di più la nostra realtà a questo rischio. Ecco perché dobbiamo lavorare insieme per mantenere alta la guardia e notiamo positivamente che la sensibilità verso il problema sta crescendo su vari fronti”.
Formazione e università.” Non possiamo più accettare il gap fra scuole e imprese, fra domanda e offerta. Scuola e università devono avvicinarsi sempre più al mondo delle imprese ed è necessario investire in un orientamento scolastico che prepari i giovani alle nuove professioni e a lavori in linea con le richieste del mercato globale. A Rimini possiamo contare sulla presenza dell'università e del Tecnopolo che vantano una significativa proposta per la produttività delle nostre aziende e per la crescita formativa e culturale dei nostri territori. Mondo del lavoro, università, istituti superiori devono dialogare costantemente e mettere in atto processi formativi in grado di rispondere alle esigenze del mondo della produzione”.