(Rimini) Osservare la realtà per crescere nella consapevolezza di se stessi e quindi sviluppare senso di responsabilità nei confronti dell’ambiente. Soprattutto, conoscere e amare il mare per proteggerlo. E’ dall’approccio educativo della Fondazione Karis di Rimini che nasce il laboratorio mobile di biologia marina ‘Acqua d’amare’ presentato oggi nella sede del Club nautico di via Destra del Porto.
"Alle scuole Karis, dagli asili fino ai licei, insegniamo il primato della realtà che invitiamo ad osservare attentamente, per conoscerla in ogni suo aspetto”, ha sspiegato il direttore scolastico Paolo Valentini. “Le nostre scuole sono nate a pochi passi dal mare e ancora oggi, da San Giuliano di Rimini fino a Riccione, gli asili, le scuole primarie, le scuole medie e i licei possono godere di questa vicinanza a uno degli spettacoli più belli ed entusiasmanti del nostro territorio. Fare scuola ogni mattina di fronte a questa immensità può allargare l'orizzonte di ognuno di noi sempre che non lo si dia per scontato: per questo infatti occorre una educazione in grado di accendere lo stupore anche davanti a ciò che, col passare del tempo, potrebbe diventare solo una bella abitudine. Questo laboratorio ci offre la possibilità di proporre una esperienza concreta, al di là di ogni teoria o propaganda: l'emergenza ambientale deve coinvolgere la scuola a partire dalla consapevolezza fino all'atto concreto, scientifico”.
Per usare le parole di papa Francesco, “siamo ospiti di un mondo che va custodito”: Si inizia educando e iIl luogo educativo, in questo caso, è offerto da un furgoncino finemente attrezzato,dai microscopi al tendone, che sarà mostrato anche domani a chiunque vorrà, nel giardino della colonia Comasca, sede dei licei Karis. A bordo del mezzo si effettueranno tre tipologie d'indagini strumentali: analisi microfisiche per misurare la concentrazione dell'ossigeno disciolto, salinità e acidità, temperatura delle acque; analisi microbiologiche con verifica qualitativa della fauna marina, anatomia e istologia di micro organismi acquatici; analisi, infine, su equilibrio sostenibile dell'ecosistema marino, con verifica presenza microplastiche e agenti inquinanti.
Oggi l’equipaggio formato da quattro studenti della classe quinta A del liceo scientifico Georges Lemaître, vale a dire Chiara Pacelli, Stefano Barbia, Jacopo Pagliarani e Giovanni Ceccarelli, ha potuto verificare lo stato delle acque raccolte nel porto di Rimini. I risultati dei test? Salinità del 30%, di un ph di 8,15 milligrammi litro, valore di ossigeno del 7,98 milligrammi per litro e temperatura di 13,5 gradi centigradi. Dati considerati positivi, in linea con un buon equilibrio dell'ecosistema acquatico, dal biologo marino di Unibo, Pietro Emanuello, che ha seguito le prime rilevazioni effettuate dal laboratorio mobile dei ragazzi Karis.
Già la scorsa estate, i quattro studenti hanno svolto tre mesi di stage in alternanza scuola lavoro con la collaborazione dei docenti di Biologia Marina Unibo, all'interno della Fondazione Centro Ricerche Marine di Cesenatico. Saranno loro, insieme ai due insegnanti di riferimento di scienze dell'iniziativa Karis, Giacomo Pasini e Anna Tramarin, a ricoprire il ruolo dei "timonieri" per tutti gli altri studenti coinvolti ogni mese nel progetto che continuerà in collaborazione con il Centro Studi Ambientali (CSA) di Rimini e i suoi laboratori della Rete Alta Tecnologia Emilia Romagna.