(Rimini) La guardia di finanza di Rimini sta dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Rimini Benedetta Vitolo su richiesta della procura della Repubblica, nei confronti di sette persone indagate a vario titolo per reati di natura fiscale, tra cui i responsabili legali di una società operante nelle province di Rimini, Roma e Milano, nel settore delle pulizie generali di edifici e altri servizi alle imprese, presso la quale lavorano numerosi dipendenti.
Le misure adottate riguardano il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali e uffici direttivi di imprese per la durata di un anno, nei confronti di due indagati, nonché il sequestro preventivo, diretto e per equivalente, di beni per circa 3 milioni e 400 mila euro. Le misure sono state disposte a seguito di indagini di polizia giudiziaria nonché l’approfondimento di segnalazioni pervenute dalla direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate di Rimini nei confronti di una società di capitali e di un consorzio, entrambi con sede a Rimini, che hanno posto in essere condotte fraudolente, evadendo le imposte dirette ed indirette per un ammontare complessivo pari a 3.385.606 euro.
In sintesi, sono state poste in essere operazioni simulate, oggettivamente idonee ad ostacolare l’accertamento e ad indurre in errore l’Amministrazione finanziaria, indicando elementi passivi fittizi e detraendone illegittimamente la relativa imposta Iva addebitata, nelle dichiarazioni fiscali per vari anni da parte della società “madre” e delle varie Cooperative solo formalmente legate commercialmente alla prima: le imposte venivano versate in minima parte oppure del tutto omesse. In taluni casi la sottrazione al procedimento esecutivo tributario è avvenuta anche con la riduzione fraudolenta del patrimonio attraverso la vendita simulata di beni.