(Rimini) A poco più di due anni dall'apparizione sul podio del Teatro Galli per l'inaugurazione della 70esima edizione della Sagra Musicale Malatestiana alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il maestro Riccardo Muti torna sul podio del Teatro Galli per uno degli appuntamenti più attesi della stagione di musica sinfonica. Sabato 18 dicembre (ore 21) il Maestro guiderà l'orchestra giovanile Luigi Cherubini nell'esecuzione in forma di concerto del Nabucco di Giuseppe Verdi.
Il "New York Times" ha definito Riccardo Muti "The King of Verdi", il re della musica verdiana. A Giuseppe Verdi infatti il Maestro ha dedicato anni di studi: "Di fronte alle sue opere (le più eseguite al mondo) il pubblico viene infallibilmente conquistato dalla profonda umanità della musica", come ha scritto Muti nel libro L'infinito tra le note: "Il messaggio eterno di Verdi arriva immediato a tutti, in ogni angolo del pianeta. Come Mozart, Verdi è generoso. Perché la sua è una musica che si nutre dell'uomo".
Nella biografia artistica di Riccardo Muti, Nabucco riveste un posto speciale: fu l'opera con cui il 7 dicembre 1986 aprì la sua prima stagione come direttore musicale del teatro alla Scala riscuotendo un enorme successo.
Accanto alla Cherubini sarà impegnato il Coro Cremona Antiqua preparato da Antonio Greco e un cast vocale che include Serban Vasile nei panni di Nabucco, Gabrielle Mouhlen e Francesca di Sauro rispettivamente come Abigaille e Fenena, Azer Zada (Ismaele), Riccardo Zanellato (Zaccaria), Giacomo Leone (Abdallo), Vittoria Magnarello (Anna) e Andrea Vittorio De Campo (Il Gran Sacerdote di Belo).
"Con quest'opera si può dire veramente che ebbe principio la mia carriera artistica; e se dovetti lottare contro tante contrarietà, è certo però che il Nabucco nacque sotto una stella favorevole". In queste parole indirizzate all'editore Giulio Ricordi nel 1879, Verdi guarda retrospettivamente al Nabucco come ad un momento saliente della sua carriera. Il successo che il pubblico del massimo teatro lirico milanese decretò all'opera fu grande: nello stesso 1842 Nabucco ebbe solo alla Scala ben settantacinque riprese a confermare che questa terza opera teatrale rappresentò il vero inizio della parabola creativa del compositore.