(Rimini) "Condividiamo la proposta di un tavolo permanente sulla legalità ed un confronto sul tema della sicurezza che l'amministrazione comunale di Rimini, nella persona della vicesindaco Chiara Bellini, ha avanzato ieri analizzando il nostro studio sugli infortuni sul lavoro in Romagna, che ogni anno cerchiamo di approfondire con ulteriori dati. Come nell'articolo apparso sulla stampa, i dati per la Romagna e per la provincia di Rimini in particolare non sono positivi.
Rispetto all'anno precedente i dati relativi agli infortuni sono infatti in peggioramento, passando dall'ultimo posto in regione per rischio di infortuni al quarto nel 2020, con 3018 infortuni accettati, 4 purtroppo mortali". Così la Cisl della Romagna. Non sono confortanti nemmeno i primi dati del 2021. Analizzando infatti i primi sette mesi di quest'anno si evince che in tutte le provincie romagnole c'è un aumento degli infortuni: Forlì-Cesena 3883 infortuni nel periodo gennaio-luglio 2021 contro i 3444 dello stesso periodo del 2020; Ravenna 3511 contro i 3048 e Rimini 2491 contro i 2218.
"Sappiamo bene - chiarisce il segretario generale Cisl Romagna Francesco Marinelli - che quella degli infortuni è una "guerra silenziosa" perché purtroppo non sempre gli infortuni rientrano nelle statistiche Inail perché non vengono denunciati". Il Decreto Fiscale approvato il 15 ottobre scorso dal Consiglio dei Ministri, "al Titolo III, ha introdotto diversi provvedimenti a nostro avviso positivi che incentiveranno e semplificheranno l'attività di vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro e permetteranno di avere un maggiore coordinamento dei soggetti competenti a presidiare il rispetto delle norme". Sono ad esempio previste assunzioni di 1024 ispettori, con un investimento in tecnologie di 3,7 milioni, e 660 unità in più di carabinieri dedicati all'attività di vigilanza su salute e sicurezza sul lavoro. E' stato approvato anche un inasprimento delle sanzioni per le aziende che non rispettano le normative sulla sicurezza. Inoltre l'impresa destinataria del provvedimento non potrà aver contratti con la pubblica amministrazione per tutto il periodo di sospensione e per poter riprendere l'attività produttiva, sarà necessario non soltanto il ripristino delle regolari condizioni di lavoro, ma anche il pagamento di una somma aggiuntiva il cui importo è raddoppiato se, nei cinque anni precedenti, la stessa impresa ha già avuto un provvedimento di sospensione.
"Questi sono segnali importanti che vanno nella giusta direzione, ma c'è tanto altro lavoro da fare. Siamo convinti - conclude il segretario CISL Romagna Francesco Marinelli - che anche a livello provinciale si possa fare molto e ben venga un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza, organizzazioni sindacali ed imprese e un tavolo per la legalità. Sono richieste che come CISL Romagna abbiamo sempre posto alle istituzioni locali. Siamo convinti infatti che solo dalla sinergia tra tutte le forze sociali sia possibile ottenere dei risultati, perché quando si parla di salute e sicurezza, non si parla solo di norme ma anche di una cultura del lavoro e della legalità che solo con il tempo e con lo sforzo di tutti sarà possibile realizzare".