(Rimini) Con l’avvio, da domani, delle iscrizioni per l’anno educativo 2022-2023, inizia un triennio di grande innovazione nel sistema dell’offerta educativa per l’infanzia 0-6 anni del Comune di Rimini. Dagli asili gratis ai nuovi criteri per una maggiore equità di accesso, dai nuovi poli per l’infanzia al sostegno all’handicap, cresce l’investimento pedagogico, sociale ed economico a sostegno del sistema pubblico/privato riminese.
Al via da martedì 11 gennaio le iscrizioni a nidi e scuole di infanzia. Saranno aperte da martedì 11 gennaio fino al 25 febbraio 2022 le domande di iscrizione sia per gli asili nido comunali che per le scuole di infanzia per l’anno educativo 2022 – 2023. Possono presentare domanda di iscrizione agli asili nido comunali i genitori dei bambini nati dal 1 gennaio 2020 al 30 giugno 2022. Per la Scuola d’infanzia – dedicata ai bimbi tra i 3 e i 5 anni – possono presentare domanda di iscrizione i genitori dei bambini nati nel 2017, 2018 e 2019. Potranno presentare domanda anche i bambini che compiranno i 3 anni di età entro il 30/04/2023 come "anticipatari". La pubblicazione delle graduatorie è prevista per il 23 marzo 2022.
Come presentare le domande. Le domande potranno essere presentate preferibilmente online – tramite spid, collegandosi al link - http://portaleservizieducativi.comune.rimini.it/UserLoginFedera/LoginFederaN.aspx. Per chi avesse bisogno di un aiuto è invece possibile anche la compilazione in presenza, rivolgendosi ai servizi educativi. Per la modalità in presenza si dovrà prendere un appuntamento tramite l’accesso al portale https://prenotazioni.comune.rimini.it o chiamando l’ufficio iscrizioni – 0541/704730-66-67-48 -.
Sono 4 mila i posti offerti, complessivamente, dal sistema educativo pubblico/privato riminese. Il sistema educativo riminese pubblico/privato per l’infanzia offre, complessivamente, 3.995 posti tra asili nido (sezioni lattanti, piccolissimi, piccoli, medi, grandi) e scuole di infanzia (sezioni piccoli, medi, grandi). Nello specifico sono 861 i posti offerti dai nidi e 3.134 quelli offerti dal sistema delle scuole di infanzia comunali, statali e private.
Asili nidi gratis, una misura triennale che comprende anche il sostegno ai privati. Quella degli asili gratis è la misura più importante che caratterizzerà il prossimo triennio dei servizi educativi riminesi per l’infanzia. Si tratta di una misura triennale che, a partire dal prossimo anno scolastico, prevede l’introduzione della gratuità del nido per le famiglie con redditi medio bassi, e cioè con un ISEE sotto i 26 mila euro, per i nidi comunali in gestione diretta e per i nidi affidati in convenzione (in gestione all’ASP Valloni Marecchia).
La riduzione delle rette riguarda anche i nidi privati autorizzati presenti sul territorio comunale. L’Amministrazione ha investito, a partire dal prossimo anno educativo, risorse aggiuntive pari a 200 mila euro in più (che si sommano agli attuali 50 mila euro messi a disposizione dalla misura regionale “Al nido con la Regione”, per un totale di 250 mila euro) per garantire l’applicazione di consistenti riduzioni anche per le famiglie che sceglieranno questi servizi. In sostanza l’intervento pubblico volto ad abbattere le rette dei nidi privati viene quintuplicato. Le modalità di distribuzione verranno definite, nello specifico, attraverso un confronto con i gestori privati autorizzati/accreditati che operano nel territorio comunale, fermo restando che gli abbattimenti si applicheranno alle famiglie che hanno un ISEE (minorenni) inferiore ai 26 mila euro.
Misure che si sommano a quelle previste nella scuola per l’infanzia private, per le quali l’Amministrazione comunale ha mantenuto invariato il finanziamento di 400 mila euro annui, indipendentemente dal numero di sezioni aperte, che nell’ultimo triennio si sono ridotte significativamente. Questo significa che ciascuna sezione di scuola d’infanzia privata riceverà un sostegno da parte del Comune di Rimini superiore del 18% rispetto a quello che riceveva nel 2018.
A entrambi gli ambiti educativi privati, nidi e scuole di infanzia, il Comune di Rimini dedica inoltre un finanziamento specifico di 375 mila euro anni per il sostegno all’handicap,con un programma particolarmente tarato sulla fascia di età 0/6 anni e che prevede continuità anche estiva, grazie al finanziamento anche di educatori dedicati nei centri estivi.
Un accesso più equo ai servizi educati per l’infanzia grazie ai nuovi criteri di accesso. Rendere più equo l’accesso alle scuole di infanzia comunali, attraverso criteri adatti a leggere i bisogni e le caratteristiche delle famiglie di oggi. Con questo approccio il Comune di Rimini ha approvato i nuovi criteri per l’accesso alle scuole di infanzia comunali, a partire dal prossimo anno educativo 2021/2022. In particolare, si è intervenuto per un maggiore sostegno di particolare categorie di genitori e per armonizzare i punteggi relativi all’occupazione, favorendo un maggiore equilibrio tra chi lavora a tempo pieno, i precari e quelli che, pur non lavorando, hanno iniziato un percorso di ricerca attivaattraverso le reti formali delle agenzie per il lavoro. L’obbiettivo è evitare di discriminare chi, in un mondo del lavoro totalmente cambiato rispetto al passato, è occupato in maniera saltuaria, ed evitare quella spirale negativa per cui, le mamme che non lavorano, si vedono costrette a non cercarlo nemmeno, per accudire i propri figli. Tra le categorie a cui saranno riservati punteggi maggiori, i genitori (o altri figli) inabili al lavoro al 100%, e le madri vittime di violenza di genere, facenti parte di un percorso di protezione e reinserimento, di emancipazione e autonomia, nel triennio precedente la data di presentazione della domanda (attestato da centro antiviolenza). Più in generale, si tratta di criteri in grado di intercettare con maggiore efficacia il cambiamento occorso in queste anni nelle dinamiche e nella composizione delle famiglie riminesi, profondamente diverse da quelle anche solo di qualche anno fa.
Garantire a quante più persone possibile l'uguaglianza nelle opportunità significa dare a chiunque - indipendentemente dalle generali condizioni di nascita, dallo strato sociale di provenienza, dal livello di istruzione dei genitori, dall'essere nati in Italia o altrove, indipendentemente dalla diversità di genere e dalle disabilità - la possibilità di esprimersi al meglio e realizzare il proprio potenziale nella vita.
Garantire a quante più persone possibile l'uguaglianza nelle opportunità significa dare a chiunque - indipendentemente dalle generali condizioni di nascita, dallo strato sociale di provenienza, dal livello di istruzione dei genitori, dall'essere nati in Italia o altrove, indipendentemente dalla diversità di genere e dalle disabilità - la possibilità di esprimersi al meglio e realizzare il proprio potenziale nella vita.
Una nuova concezione pedagogica, al via i poli per l’infanzia 0-6 anni. Dal punto di vista pedagogico la novità più importante è quella dell’avvio della sperimentazione dei poli per l’infanzia 0-6 anni. L’idea si basa sul presupposto di integrare i progetti pedagogici di nidi e scuole d’infanzia che possono operare nelle stesse strutture o in fabbricati limitrofi. Questo, oltre ad incrementare le opportunità educativa, consente di potenziale le attività in favore famiglie e di rispondere meglio alle caratteristiche di un tessuto sociale in continua evoluzione (in particolare promuove l’integrazione e il sostegno alla genitorialità): inoltre il modello dei poli per l’infanzia consente nel lungo termine di rispondere al meglio alle dinamiche demografiche, sempre più mutevoli ed instabili da un anno all’altro, ottimizzando al meglio gli spazi e le strutture, rendendole polivalenti e dinamiche.
Questo modello è partito con le prime due realtà (Isola Blu e Delfino), e potrà essere a breve esteso anche al Galeone – Peter Pan di Viserba, per le quali è già stato stanziato un finanziamento che consentirà di ristrutturare ed unire i due edifici, creando così anche spazi aggiuntivi per le attività educative e laboratoriali con le famiglie. Il modello dei poli per l’infanzia è fortemente sostenuto dalla Regione e dal Ministero dell’Istruzione, anche attraverso specifici finanziamenti – tra cui anche il PNRR - su cui stiamo già lavorando per poter creare in futuro, anche in altre zone della città, nuovi poli per l’infanzia.
Nessuno escluso. 6 milioni per l’integrazione dei bimbi con handicap nelle scuole per l’infanzia pubbliche e private
Un impegno che cresce ogni anno, seguendo il trend di aumento delle domande da parte delle famiglie, a supporto sia del sistema 0-6 pubblico che privato. La tendenza della richiesta di assistenza per l’handicap scolastico aumenta annualmente, da oltre un decenni,o di percentuali che vanno dal 5% a punte del 10% annui. Il Comune di Rimini, con ingenti e specifici investimenti, ha sempre rincorso la tendenza assicurando uno standard di assistenza che si attesta sopra i parametri medi regionali (in una Regione che notoriamente risulta quella che è al top a livello nazionale nell’investimento sull’inclusione delle persone disabili). Nel prossimo anno educativo l’investimento, in termini complessivi (cioè che ricomprende assistenza educativa, sostegno centri estivi, trasporto speciale, fornitura di ausili e assistenza infermieristica), si assesterà intorno ai 6 milioni di euro annui, aumentando del 5,4% quella dell’anno precedente.