(Rimini) "Abbiamo meno tutele delle guardie giurate", pur avendo compiti di sicurezza urbana e di Polizia giudiziaria. Sabato prossimo 15 gennaio gli agenti di Polizia locale di tutta Italia incrociano le braccia, con diverse manifestazioni in varie piazze. Per la Romagna il sit-in sarà di fronte alla Prefettura di Rimini, dalle 9.30 alle 11, anche per sensibilizzare i cittadini presenti al mercato settimanale.
La manifestazione, spiega alla Dire Claudio Fucchi del Sulpl, il più rappresentativo sindacato di categoria, è stata concordata con la Questura e si svolgerà nella massima sicurezza. Tra rappresentanti delle province di Rimini, Ravenna, Forlì-Cesena e dei territori di Pesaro e Macerata, e delegati, sarà presente una trentina di persone. Lo sciopero nazionale, ricorda, è stato indetto contro le mancate modifiche alla riforma del 1986 che ha trasformato i vecchi vigili urbani in agenti di Polizia locale, con funzione sempre più marcate di sicurezza. "Il nostro è un contratto di tipo privatistico che varia da Comune a Comune", precisa Fucchi, dunque "il problema fondamentale è che restiamo dipendenti comunali, come quelli dell'Anagrafe". Eppure "siamo in prima linea come le forze di Polizia statali", senza, ribadisce, analoghe tutele a livello di busta paga, infortuni e pensioni. Intanto "per il Covid sono morti 40 agenti". Di questa situazione, prosegue Fucchi, sono "ben consapevoli" gli stessi prefetti così come la parte politica. Tant'è che c'era un dettato normativo condiviso presentato al ministero dell'Interno. Il Viminale, però, ha posto "un sacco di divieti", continuando a ritenere gli agenti di Polizia locale "amministrativi".
D'altronde, aggiunge il sindacalista, "già qualche anno fa l'Interno aveva bloccato la riforma". Così "abbiamo meno tutele delle guardie giurate e meno riconoscimenti su armamenti e dotazioni". Se un agente, per esempio, vive fuori Rimini deve avere il nulla osta per portare a casa la pistola come è d'obbligo. "La guardia giurata fa quello che vuole". E ancora: si va in pensione a 65 anni, "è incredibile", sbotta. Il sindacato ha scritto anche al prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza per un incontro e come i colleghi è "consapevole" dell'importanza della Polizia locale. "Siamo l'unica Polizia europea con un contratto privatistico, con lo stipendio legato all'attività, una Polizia a cottimo e l'Unione europea ci ha contestato che il contratto deve essere pubblico". Un appello alla Corte europea, aggiunge, è stato accolto, ma la riforma si è comunque "arenata con i veti del Viminale. Ora la politica decida", facendo riconoscere maggiori tutele, dalla busta paga agli equipaggiamenti: questa estate, e non solo, "la situazione è stata critica", come dimenticare il Ferragosto a Riccione, "bande e coltellate", e altri episodi a Cesenatico e in altre località della costa, o l'omicidio in stazione a Rimini a fine novembre. "La situazione sta scappando di mano- conclude Fucchi- il territorio va controllato e non ci sottraiamo, ma con le giuste tutele".
Sulla questione della riforma si muove l'Unione della Romagna faentina che nei giorni scorsi ha incontrato da remoto Maurizio Cattoi del Movimento 5 Stelle, prossimo relatore della nuova proposta di modifica alla legge che riguarda il riassetto delle Polizie locali. Presenti con l'assessore alla Sicurezza del Comune di Faenza Massimo Bosi, anche i parlamentari pentastellati Giulia Sarti e Marco Croatti. I suggerimenti emersi durante il tavolo di lavoro saranno materiale per gli emendamenti che potranno essere apportati al testo base entro la fine di gennaio. La Polizia Locale, afferma Bosi, è al servizio dei Comuni per "gestire molti temi che riguardano la quotidianità dei cittadini" e l'Unione della Romagna faentina e lamministrazione di Faenza continueranno a "sostenere leggi che porteranno miglioramenti nel corpo".
Agenzia Dire