(Rimini) “Una bravissima persona, padre di quattro figli, che ho assistito nella sua pratica previdenziale per il riconoscimento della sua invalidità civile”. L’avvocato riminese Mario Erbetta racconta la sua versione dei fatti in merito al’omocidio di ieri mattina a Misano, dove un uomo all’alba è stato ucciso a sprangate in testa dal vicino di casa che aveva denunciato per l’aggressione scaturita da una lite per il posizionamento di una fioriera.
“Ad oggi sulla stampa non è uscita questa informazione: era un invalido al 67% con serie problematiche di locomozione al punto che per lunghi periodi ha dovuto camminare con le stampelle nei momenti acuti della sua malattia (artrite sporiasica attiva che veniva curata con chemio di immunosoppressori)”, spiega Erbetta in merito alle condizioni della vittima.
“Il 26 di luglio 2021 venne da me i studio per comunicarmi che il 24 giugno 2021 era stato aggredito dal suo vicino e aveva sporto querela. Mi raccontò che il vicino come la solito faceva la doccia fuori dalla sua roulotte e che così facendo aveva fatto entrare l'acqua dalla finestra del suo prefabbricato. Dopo varie minacce anche brandendo una falce (poi poggiata per terra) lo aggrediva facendolo cadere due volte e gli rompeva il telefonino dopo che il sig. Donadio aveva chiamato il 112”, racconta Erbetta. Nella querela, aggiunge l’avvocato, si legge “preciso che da quel giorno in poi, quasi ogni giorno mette in atto questo tipo di comportamento, facendomi vivere nel timore”.
“Racconto questo perchè le informazioni uscite sulla stampa di un ambiente quasi idiliaco del campo e di una semplice scaramuccia con caduta del Donadio non rappresenta la drammaticità degli eventi che non andavano minimizzati. Dopo il racconto mi spiegò che gli assistenti sociali gli avevano dato come alloggio quel prefabbricato in attesa di una casa popolare”.
Per questo, ricorda Erbetta, “su suo mandato inviai sempre il 26 di luglio 2021 una diffida al Comune di Misano mediante pec con allegata la querela sporta in cui invitavo il Sindaco di Misano o ad allontanare l'aggressore con la sua Roulotte o a trovare una nuova sistemazione in una casa popolare al sig. Donadio, e testualmente dicevo “avvisandola che in caso di Vs inerzia, denuncerò tali comportamenti alla Procura delal Repubblica per i reati che si evidenzieranno e la riterrò responsabile degli eventuali danni anche biologici che il mio assistito potrebbe subire in caso di nuova aggressione”. A tale missiva non ho mai avuto alcuna risposta”.
Che la situazione stesse degenerando “era palese, come era palese la necessità di trovare con urgenza una casa popolare al signor Donadio viste anche la sua invalidità come almeno bisognava allontanare il signor Edi Zegarac dal campo. Tutto ciò non è avvenuto e probabilmente qualche responsabilità morale sull'accaduto l'amministrazione di Misano ce l’ha. Questo omicidio si doveva e poteva evitare”.