(Rimini) Da domani per accedere negli esercizi che forniscono servizi alla persona sarà necessario esibire il ‘green pass base’, quindi sarà sufficiente l’aver fatto un tampone. “È un provvedimento che aumenta la tutela dei lavoratori del nostro settore – spiega Paolo Lo Gioco, presidente della categoria a Confartigianato Imprese Rimini – ma è un pannicello caldo perché l’obiettivo deve restare la vaccinazione. La prima conseguenza è una pioggia di disdette. Il nostro territorio ha il triste primato no vax, questo è un problema molto serio. Quindi le telefonate di oggi a me ed ai miei colleghi hanno lo stesso tenore: non posso aggiungere 15 euro per farmi una piega. Ci vediamo più avanti. A questo si collega una conseguenza diretta, la richiesta del servizio a domicilio, che dobbiamo rifiutare ma che in un contesto di così grave difficoltà trova un argine meno solido”.
Al tema del green pass in vigore da domani, si aggiunge un interrogativo che al momento non ha una risposta certa. I minori di 12 anni, ai quali è stata aperta ora la possibilità di vaccinarsi, come vanno trattati? Sembra sia una categoria esclusa dal green pass, ma Confartigianato Imprese Rimini sta cercando conferme per evitare situazioni spiacevoli. Paolo lo Gioco chiude citando una esperienza classica in questo periodo, insieme al suo staff protagonista nei saloni di acconciatura al Festival di Sanremo. “A malincuore non andremo, troppo rischioso. Le limitazioni sono ferree, così non è lavorare e quindi così come altri colleghi ho deciso di rinunciare. L’appello è a vaccinarsi, stiamo soffrendo tutti e solo una tutela di questo tipo ci potrà avvicinare all’uscita di un tunnel famelico nel quale siamo entrati da due anni”.