(Rimini) Da luglio 2021 ad oggi, "il costo del gas è aumentato del 71%" e quello dell’energia elettrica "del 93% con aggravi annui, per una famiglia media, di circa 1500 euro". Lo ribadisce Lorenzo Della Chiara, segretario provinciale Articolo Uno Rimini. "Il dato della povertà energetica che, prima degli aumenti iniziati a metà del 2021, toccava quasi il 10% delle famiglie italiane è destinato, ed anche in una regione come l’Emilia Romagna la situazione comincia a farsi pesante , nonostante i Bonus energia previsti a livello nazionale".
Dellachiara parla di una "situazione inedita e preoccupante, che da un lato sta alimentando una forte crescita dell’inflazione e crescita dei prezzi e costi per le famiglie ed i conseguenti, più che giustificati, atteggiamenti di prudenza, fonte di rallentamento della ripresa economica, da parte dei consumatori. La situazione che si sta determinando inoltre crea sconcerto, disorientamento e grandi difficoltà a numerose famiglie, aumentando esponenzialmente la loro vulnerabilità. Per Articolo Uno siamo impegnati affinché le istituzioni, ai diversi livelli, mettano in campo interventi in grado di aiutare gli utenti a partire dai cittadini in condizione di maggiore difficoltà".
L'emergenza "va presa da più versanti, da un lato intervenendo con il Governo per i necessari provvedimenti e correttivi e dall’altro sul fronte regionale e locale, individuando risorse e prevedendo forme di sostegno", Per esempio, "con le pandemia si è chiesto alle persone di restare a casa ma gli stessi rischiano di restare al freddo e senza riscaldamento". Per Articolo Uno Rimini, "viste le difficoltà di molte famiglie in particolare anziani, giovani coppie e donne sole è necessario monitorare e allungare i tempi di distacco per morosità, prevedendo modalità di rateizzazione più ampie e flessibili da convenire con le Associazioni degli utenti".
Infine "è necessario approfondire da parte di Regione ed Enti Locali l’opportunità di mettere a disposizione una parte della crescita economica dei bilanci delle multiutility ( Hera ) a proprietà pubblica al fine di favorire misure di sostegno alle famiglie a basso reddito. Occorre aprire un confronto con Anci perché all’atto del conferimento dei dividendi delle multiutility a proprietà pubblica i Comuni prevedano l’impiego di una parte di essi a favore del sostegno per famiglie. Va ricordato fra l’altro che il Comune di Rimini deteneva il 51% delle reti del gas che furono vendute nei recenti anni passati e che avrebbero permesso con il canone di poter fruire di risorse da indirizzare all’utenza in difficoltà".