Divario di genere, critiche al Pnrr

Martedì, 15 Marzo 2022

(Rimini) Nel corso del 2021 si sono rivolte alla Consigliera di parità 38 persone (34 donne, 4 uomini), di cui quasi un terzo per maternità e conciliazione. È quanto emerge, fra le altre cose, dall’annuale relazione (qui allegata) della Consigliera di parità della Provincia di Rimini, Adriana Ventura.

“Il divario di genere, già ampio, si è ulteriormente allargato con la pandemia – spiega Adriana Ventura - che ha determinato uno scenario sempre meno adatto ad una sua riduzione. La disoccupazione femminile cresce e per le donne rientrare nel mondo del lavoro appare più complesso. Calano le assunzioni di donne in ruoli di leadership, mentre i carichi di cura, aumentati nel corso della pandemia, spettano in gran parte alle donne, nonostante i padri abbiano aumentato il tempo dedicato all’assistenza all’infanzia. In media le donne continuano a svolgere un doppio turno più ampio in termini di tempo e con conseguente riduzione dell’orario di lavoro, con la conseguenza che si verifica una maggiore incidenza di abbandono della forza lavoro femminile. In questo panorama poco incoraggiante si inserisce la speranza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che alle donne dedica risorse puntando a migliorare del 4% l’occupazione femminile entro il 2026. La sfida è molto ambiziosa, soprattutto se si tiene conto che, alla luce degli effetti del Covid-19, più che l’occasione di un balzo in avanti sembra essere l’opportunità per recuperare il terreno perduto, inoltre va considerato che le misure del PNRR sembrano ancora troppo ancorate allo schema culturale consolidato, per cui alla donna, e solo a lei, sono affidati i carichi di cura. Queste considerazioni corrono sul filo sottile tra il contrasto e la conferma di questo paradigma, che è uno dei pilastri su cui si fonda il divario di genere in tutte le sue declinazioni.”