(Rimini) Open Space a Rimini si allunga fino a fine anno, superando i termini delle misure statali sull'occupazione del suolo pubblico da parte delle imprese. Questa la misura a sostegno dell'economia locale e del lavoro decisa dall'amministrazione comunale di Rimini. Viene prorogato al 31 dicembre 2022 il progetto Rimini Open Space, l'azione messa in campo dall'Amministrazione comunale a partire già dalla primavera del 2020 a seguito del lockdown, e che consente ai pubblici esercizi di tutta la città non solo di poter usufruire di più spazio all'esterno per ampliare il proprio locale, ma anche di ottenere le autorizzazioni attraverso procedure semplificate. Una misura pilota a livello nazionale, poi mutuata da molti altri Comuni, che nel Comune di Rimini ha riguardato circa 500 attività e pubblici esercizi.
"Nell'ottica di favorire un graduale ritorno alla normalità in un quadro ancora molto delicato come quello che stiamo vivendo– commenta il Sindaco Jamil Sadegholvaad - abbiamo valutato di proseguire fino a fine anno con la misura ormai collaudata ed efficace dell'Open Space che negli ultimi due anni ha consentito maggiori opportunità di lavoro per centinaia di attività e pubblici esercizi in tutta la città, dal centro al mare, passando per le aree interne, oltre a una maggior garanzia di sicurezza per cittadini e turisti che hanno potuto godere di spazi aperti per la somministrazione di bevande e alimenti. La decisione di andare verso un'estensione dell'agevolazione che consenta di sfruttare gli spazi all'aperto fino alla fine dell'anno, a fronte del pagamento di una cifra ridotta del 30% del canone di occupazione del suolo pubblico, costituisce una boccata d'ossigeno importante per molte attività e per molti lavoratori che si trovano a fronteggiare un momento particolarmente difficile, soprattutto sul versante dell'industria turistica. Il pacchetto di proposte è pensato per dare un sostegno concreto alle piccole imprese e in particolare ai pubblici esercizi, bar e ristoranti, ma riguarda ad esempio anche le edicole, gli espositori dei negozi, le pertinenze degli alberghi, i mercatini organizzati dai comitati turistici. Insomma, una parte importante dei nostri servizi turistici che oggi, fra rincari energetici, impennata dei costi delle materie prime, oltre ad una ripresa dei contagi e agli effetti della guerra russo/ucraina, necessitano di opportunità di lavoro e di offrire un servizio in sicurezza ai propri clienti".
La proposta della Giunta è dunque quella di confermare fino alla fine dell'anno, in continuità con quanto fatto finora, l'ampliamento massimo, dove le condizioni oggettive e il Codice della strada lo consentono, fino al 50% della somma della superficie interna dell'esercizio e del suolo pubblico esterno precedentemente autorizzato. La fine dello stato di emergenza il 31 marzo coincide, come noto, anche con la scadenza della moratoria sulla tassa di occupazione del suolo pubblico per i pubblici esercizi, come previsto dall'ultima legge di Bilancio. Se nel decreto legge Mille proroghe il governo ha prolungato fino al 30 giugno le misure di semplificazione per la presentazione delle domande e la posa in opera temporanea di nuove concessioni per l'occupazione di suolo pubblico o di ampliamento delle superfici già concesse, resta però limitato fino al 31 marzo l'esonero totale dal pagamento dell'occupazione del suolo pubblico.