(Rimini) La GenZ vive on line iperconnessa 24 ore su 24. Smartphone, consolle, PC, sono oggetti d'uso comune per gli adolescenti. L'età in cui si comincia a usarli si abbassa ogni giorno. Si cresce fin da piccolissimi dentro l'ecosistema delle nuove tecnologie. La pandemia ha accelerato in soli due anni la migrazione di massa sul web. Studio, lavoro, tempo libero e inevitabilmente relazioni con gli altri, con la realtà, gli eventi, passano sempre di più attraverso la mediazione delle nuove tecnologie. Soprattutto per i pre-adolescenti. La nuova sfida educativa per ogni genitore, ogni adulto e per la scuola è come entrare e possibilmente governare questo processo, con lo scopo di rendere consapevoli i ragazzi della necessità di gestire nel modo migliore questi strumenti.
Di questo si occupa l'incontro organizzato dalla Fondazione Karis per i tutti i genitori di figli e figli under 14: "Età delle medie: missione impossibile? Genitori alle prese con figli sempre (s)connessi". Protagonista dell'appuntamento (mercoledì 30 marzo alle ore 21, presso il teatro Tarkovskij in via Brandolino 13) Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta dell'età evolutiva, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università degli Studi di Milano, dove si occupa di prevenzione in età evolutiva. Autore di numerosi libri rivolti a genitori, insegnanti, adolescenti e bambini, ha dedicato la sua ultima opera "Vietato ai minori di 14 anni – Sai davvero quando è il momento giusto per dare lo smartphone ai tuoi figli?", alla necessità di affrontare questo nuovo bisogno educativo.
"Tutte le nostre scuole affrontano il tema dell'impatto del mondo ITC con l'educazione dei giovani. Per gli studenti delle scuole medie abbiamo avviato da qualche anno percorsi curricolari di avvicinamento al mondo informatico che sono già parte della nostra proposta educativa. In più, da quest'anno, abbiamo deciso di offrire ulteriori approfondimenti come il laboratorio di robotica e alcuni progetti che aiutano i ragazzi ad approcciare il mondo del web e dei social network con consapevolezza e responsabilità - spiega Paolo Valentini, direttore scolastico Fondazione Karis - La serata con Alberto Pellai nasce da un'esigenza sentita da molti genitori e che affrontiamo con incontri tra famiglie e i nostri docenti. Il nostro metodo educativo accoglie le domande dei genitori, le fa proprie, e offre una strada per trovare insieme una strada per affrontare quanto la realtà ci mette di fronte. Un lavoro che parte dalla didattica di tutti i giorni e che si confronta costantemente con ciò che vive ogni ragazzo. Questo è il compito di ogni educatore, a partire proprio dalla famiglia e dal suo ruolo essenziale nella crescita di un bambino e di un adolescente: introdurlo alla realtà, non difendersi da essa".