(Rimini) Un gesto con cui esprimere affetto, aiuto, conforto, ma fondamentale anche per dire un semplice grazie. E’ l’Abbraccio, atto simbolico per antonomasia all’interno di San Patrignano, che la comunità ha scelto di assegnare a chi le è stata vicina in questi anni. Un gesto e una cerimonia che, causa Covid, sono mancati per troppo tempo a San Patrignano. L’ultima edizione si era tenuta nel 2019 e oggi la comunità è tornata a consegnare i riconoscimenti. Una giornata di festa per celebrare chi anche in questi anni di difficoltà sono stati al fianco della comunità aiutandola a portare avanti la sua mission. “
Spesso un abbraccio è molto più efficace di tante parole e ogni ragazzo di San Patrignano ben sa quanto sia stato difficile evitare questo contatto durante la pandemia – afferma Alessandro Rodino Dal Pozzo, presidente di San Patrignano – Per questo tornare ad assegnare questo riconoscimento che abbiamo voluto chiamare Abbraccio ha per noi un doppio valore: quello di ringraziare chi ci aiuta, ma anche guardare con maggiore fiducia al futuro. Sono stati anni fortemente segnati dal covid, con un calo se non un azzeramento degli ingressi dei ragazzi in percorso ad inizio pandemia. Oggi possiamo dire col sorriso di essere quasi tornati ad una media mensile di accoglienza vicina ai livelli pre-covid. Allo stesso tempo siamo riusciti a portare avanti con successo le nostre attività di prevenzione, tornando oggi nelle scuole e con oltre 100 studenti al giorno in visita in comunità”.
Una cerimonia condotta dall’attore e regista Francesco Apolloni davvero sentita da tutti i presenti, che ha visto 42 premiati, suddivisi in 9 categorie. Momento molto toccante quello ideato dal Polo artistico della comunità, dedicato al popolo ucraino e a sostegno della pace. Polo artistico sostenuto dal Gruppo Lavazza a cui è andato il riconoscimento, nella persona del vicepresidente Giuseppe Lavazza, che ha espresso il suo personale plauso alla performance dei ragazzi: “Sono un appassionato di arte perché l’arte permette di veicolare tanti messaggi, di esplorare noi stessi e superare le paure. E’ un linguaggio universale per affrontare e comprenderei problemi della contemporaneità”. Sempre legato all’arte il premio assegnato a Massimo Di Carlo, della Galleria dello Scudo: “Essere a San Patrignano è un’emozione unica e vedendo i ragazzi del polo artistico della comunità non posso che confermare che l’arte è la medicina dell’anima”.
Altri importanti riconoscimenti sono stati assegnati all’interno della categoria Raccolta fondi. Qui l’Abbraccio è andato a Carlo Messina di Intesa San Paolo, il cui premio è stato ritirato da Sofia Narducci: “La collaborazione triennale che abbiamo attivato è stata importante per la quotidianità della comunità, ma anche per i nostri dipendenti che hanno potuto fare più incontri sul loro ruolo di genitori e educatori. Uno scambio importante che ci ha molto arricchito”. Nella stessa categoria, riconoscimento anche a Massimo e Chiara Ferragamo: “Ogni volta che veniamo in comunità vediamo una famiglia, una cosa difficile da creare sulla carta ma possibile solo attraverso l’impegno di persone fantastiche”. Premio anche per Graziano Verdi, ceo di Italcer e ad Antonio Masenza, vicepresidente di Ingraam Micro: “Si tratta di una realtà fatta di tanti eroi silenziosi che sono un esempio inarrivabile”.
Per chiudere con questa categoria è stata la volta del gruppo delle Ambasciatrici di San Patrignano, che ha deciso di farsi carico, diffondere e raccontare l’impegno della comunità: Arianna Alessi, Federica Barbaro, Francesca Bazoli, Maria Cristina Bertellini, Sandra Carraro, Dominga Cotarella, Ghilla di Canossa, Marilù Faraone Mennella D’Amato, Beatrice Garagnani, Lidia Finco, Servane Giol, Silvia Malacalza Castelli, Alessandra Marzari, Martine Orsini, Federica Pesenti, Cristina Piaggio Croce, Roberta Rossi, Clementina Scaroni Radice Fossati, Francesca Zanconato Scaroni, Laura Bonomi, Francesca Clavarino, Simona Fino, Veronica Hercolani e Emanuela Mondini. A rendere l’idea del loro impegno per la comunità Francesca Scaroni: “Vogliamo essere a supporto di questa grande famiglia e impegnarci al fianco di ogni singola ragazza e ragazzo”.
Un abbraccio che ha sancito ulteriormente la sintonia fra San Patrignano e la regione Emilia Romagna, con l’assegnazione del riconoscimento al presidente Stefano Bonaccini. “E’ l’undicesima volta che salgo a San Patrignano in sette anni e credo davvero che se non vieni, non puoi capire e non puoi giudicare. Negli anni il rapporto fra la comunità e la regione si è consolidato, tanto che ci sono importanti convenzioni in tema di sanità e agroalimentare. E’ una bella opportunità avere nel nostro territorio una comunità come questa”.
Particolarmente nutrita la categoria Salute, che ha visto l’assegnazione del premio a Cristina Le Grazie, Direttore Medico di Gilead Sciences Italia, azienda grazie a cui San Patrignano ha potuto raggiungere la totale eradicazione fra le ragazze e i ragazzi in recupero a San Patrignano dell’Epatite C. A ritirare il premio Gabriele Forcina, Direttore Medico dell’area HIV di Gilead: “Si è trattato di un grandissimo risultato non solo per la comunità, ma per tutta la sanità pubblica, trattandosi di un progetto che si potrà esportare anche ad altri contesti”. Sempre per la categoria Salute il premio è andato a due medici che da tempo collaborano con la comunità, il radiologo Paolo Pantani e l’oculista Luca Cappuccini: “E’ molto più quello che abbiamo preso di quanto non abbiamo dato e per questo continueremo a impegnarci in comunità finché ci sarà possibile”. Ripercorrendo la storia della comunità, l’abbraccio è andato al giudice Gaetano Vitale, fra i primi a credere nel progetto educativo della comunità: “Vedevo tanti ragazzi rinascere in comunità e a quel punto capii che poteva essere un posto giusto anche per i minorenni, per aiutarli a ripartire”.
Per la categoria Artigianato, il riconoscimento è andato ai designer Paolo Moschino e Philip Vergeylen della Paolo Moschino Ltd che si sono collegati direttamente da Londra: “E’ incredibile aver scoperto attraverso il web un posto del genere, un luogo di gioia più che di dolore. Ed è un onore collaborare con i ragazzi dei laboratori artigianali”. Nella sezione Formazione, uno dei cardini su cui è improntato il percorso di recupero di San Patrignano, il riconoscimento è andato a Barbara Piazza, amministratrice delegata di Ruthinium “Questo è un posto che o lo si vive, o che è davvero difficile da fare comprendere. Noi continueremo a lungo a viverlo”.
Due infine premiati nella categoria Prevenzione. In primis Alberto Zambianchi, presidente di UnionCamere Emilia Romagna, che ha sostenuto il progetto all’interno della regione: “E’ fondamentale continuare a lavorare sui giovani per il domani”. Secondo premiato Giovanni Quaglia, presidente della Fondazione CRT, che ha contribuito a portare il progetto WeFree in Piemonte e Valle d’Aosta: “San Patrignano è una comunità di nome e di fatto, la testimonianza di come si può crescere”.