(Rimini) Era stato condannato a 18 anni sia per un sequestro di persona, avvenuto a Saludecio nel 1999, sia per per violenza sessuale e favoreggiamento della prostituzione commessi nel 1998. Tornando in Albania e rintrando nella penisola sotto falso nome, il 46enne albanese era riuscito a sottrarsi alla giustiiza italiana fino al pomeiriggio di ieri quando a seguito di espressa convocazione si è recato in Questura per fornire alcuni chiarimenti circa una denuncia sporta dalla moglie, dimorante anche lei in provincia. All’esito della sua compiuta identificazione, quindi, è stato tradotto presso la locale Casa Circondariale per l’espiazione delle due condanne.