(Rimini) Una sfida in piena regola, a suon di canti popolari e piatti tipici, è andata in scena sabato sera nel chiostro del monastero di Santa Chiara a Rimini. A vincere è stata l'amicizia tra un gruppo di riminesi e un gruppo di ucraini che hanno deciso di mettersi alla prova e hanno raccolto i fondi necessari all' acquisto di un'ambulanza. Con la guerra in corso, infatti, si tratta di un mezzo di soccorso fondamentale che sta iniziando a scarseggiare. 'The long way to home' è il titolo della serata promossa dalle associazioni Avsi e Doloni, nel corso della quale si sono potute ascoltare anche testimonianze dai luoghi del conflitto.
"A comprare ambulanze abbiamo iniziato nel 2014. Perché è nel 2014 che è iniziata la guerra", spiega Marta Gladysheva, presidente dell'associazione Doloni, vice dell'associazione People of Ukraine. Marta lavora in Italia da 4 anni ed è tra i protagonisti dell'accoglienza a Rimini di connazionali sin dall'inizio della crisi. "Di ambulanze ne abbiamo già inviate 30 in Ucraina e ci apprestiamo a inviarne altre 14 tra cui quella che abbiamo acquistato insieme con gli amici di Avsi. L'idea della serata è nata dopo la telefonata che ho ricevuto dal sindaco della mia città, a un centinaio di chilometri da Kiev. Mi ha detto che se la guerra andrà avanti, come crediamo, ce ne sarà bisogno perché ormai ne sono rimaste poche".
L'ambulanza donata sabato è stata acquistata anche grazie alla collaborazione di RivieraBanca. Partirà alla volta di Kiev oggi. "Riviera Banca sostiene il territorio, non solo dal punto di vista economico, ma anche da quello sociale, destinando ogni anno diverse risorse a enti e associazioni e a favore dei giovani. L'iniziativa in oggetto va in questa direzione, e come banca locale, non potevamo che esserne partner, soprattutto in un momento così delicato per gli equilibri internazionali, per il nostro Paese e, conseguentemente, per il nostro territorio", spiega Fausto Caldari, presidente di Riviera Banca.
L'amicizia tra Avsi e associazione Doloni è nata sin dai primi giorni dell'accoglienza quando a Rimini sono arrivate migliaia di mamme ucraine con i loro figli. L'Avsi si è subito mobilitata per dare una mano, sia al confine per una prima accoglienza di quanti fuggivano dalla guerra, sia in Italia grazie alla rete di 'Famiglie per l'accoglienza': A Rimini sono una decina le famiglie dell'associazione che stanno ospitando i rifugiati", spiega il responsabile di Avsi a Rimini Leo Capobianco. "Grazie all'amico Sasha, un ucraino che vive in Italia da diversi anni, abbiamo conosciuto Marta prestando servizio per quello di cui c'era bisogno e anche con lei è nata una bella amicizia. Ci è venuto in mente di organizzare una cena per raccogliere fondi per l'acquisto dell'ambulanza festeggiando la Pasqua ortodossa".
La collaborazione è andata avanti e cresciuta adattandosi a quelle che sono state le richieste emergenti. "Quando sono iniziate a scarseggiare le derrate alimentari, abbiamo organizzato delle collette alimentari insieme ad altre associazioni (Teambota, Caritas, Protezione civile, Papa Giovanni e altre), che ha permesso di dare una risposta nell'immediato. In collaborazione con il Centro di Solidarietà stiamo anche aiutando i rifugiati a trovare un'occupazione che li metta nelle condizioni di mantenersi durante la loro permanenza in Italia", spiega Capobianco.