(Rimini) E’ dedicata agli 800 anni dall’arrivo in Italia di Sant’Antonio di Padova, protettore di Rimini, città in cui hanno avuto luogo due dei miracoli più famosi del Santo, la rubrica di domani “La Biblioteca racconta”. Un legame, quello fra il più famoso Antonio al mondo e la città di Rimini, che quest’anno festeggia 800 anni e che, in occasione di questo importante Centenario, sarà ricordato sul web e sui social del Comune di Rimini attraverso testi e immagini.
All’anagrafe di Lisbona è registrato come Fernando Martins de Bulhões, ma da quando 800 anni fa è diventato francescano, ha scelto per sé un nuovo nome: Antonio. Quando Antonio, intorno al 1222, arriva a Rimini per predicare la parola di Dio e ricondurre gli eretici all’ortodossia, trova una città che è diventata uno dei centri più accesi dell’eresia catara in Italia, i cui fautori vengono appoggiati, più o meno apertamente, dalla fazione ghibellina che politicamente parteggia per l’Imperatore e osteggia il Papa. Dopo la realizzazione di tre miracoli, i riminesi, eretici inclusi, diventano fedeli devoti del santo.
I luoghi in cui sono collocati gli edifici sacri intitolati al santo sono quelli in cui sono avvenuti i due miracoli più famosi: a piazza Tre Martiri il miracolo della mula e al porto il miracolo dei pesci. Questi due miracoli antoniani sono gli unici che hanno come tramite gli animali nel perfetto stile francescano e forse anche per questo sono tanto famosi.
Ma c’è un terzo miracolo, meno conosciuto, che Tonini e Clementini dicono essere avvenuto a Rimini. Dopo la predica ai pesci e il prodigio della mula inginocchiata, una buona fetta di eretici si converte, ma un gruppo dei più ostinati ne ha abbastanza di Antonio e decide di ucciderlo. Il Santo viene invitato a pranzo o a cena, non si sa, e gli viene offerta una pietanza avvelenata. Illuminato da Dio, Antonio si accorge dell’inganno e, dopo aver pregato e fatto il segno della croce, mangia ugualmente a dimostrazione che a Dio è davvero tutto possibile. Come è facile immaginare seguono conversioni e pentimenti.
Il legame di Rimini con Antonio rimane forte nel corso dei secoli come ci testimoniano sia le feste e le opere in suo onore e memoria, alcune ancora vive oggi; sia le cartoline, incisioni e stampe che raccontano dei miracoli operati dal Santo in città conservati in Gambalunga. La rubrica verrà pubblicata domani sui canali sociale della biblioteca.