(Rimini) "La carenza e lo stress del personale dei PS ed il tentativo di recedere dal riconoscimento dell’indennità Covid-19 per interi settori del comparto, proprio mentre è noto a tutti che il COVID non è scomparso e la popolazione del territorio sta aumentando", sono per la Cgil della Romagna tra le "cattive notizie" che "si succedono in maniera frenetica" nel mondo della sanità locale. "Insieme a prospettive macro, come il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della Sanità, che sembra alle strette finali, ed alla carenza strutturale di fondi da dedicare al personale MedicoSanitario", sottolinea la Cgil.
"L’ordine di servizio per sopperire alle assenze dei medici di Pronto Soccorso", per il sindacato "non è la panacea di tutti i mali, perché è una metodica che fa ampiamente trasparire la scarsa programmazione di un problema ben noto già prima della pandemia, sicuramente non risolutiva e che ha già incrementato il malcontento diffuso tra i professionisti sanitari Bene al riconoscimento economico anche per il personale che opera nelle U.O. critiche per numero di assunti come a titolo esemplificativo, nei PS (21% di medici in meno) ed nella neuroradiologia (dove si arriva addirittura al 38% di professionisti in meno) e bene all’apertura aziendale nel trovare altri ambiti in cui si verifichino tali condizioni di disagio. Crediamo fortemente, però, che ci si debba interrogare sulla carenza di vocazione e sul ruolo delle Direzioni Sanitarie, della politica e delle Università nel migliorare la qualità sia economica che del lavoro dei Professionisti, che sono la base del Sistema Sanitario Nazionale, che sottolineiamo esser pubblico e che vogliono che tale resti. Ci aspetta una estate di fuoco ed un ottobre in cui non siamo certi che le temperature di abbasseranno".