(Rimini) Ieri sulla stampa si è saputo che la giunta comunale ha approvato il progetto di finanza presentata dalla società Renco per la realizzazione del nuovo mercato coperto. La delibera dovrebbe essere votata in consiglio comunale a settembre. "Questa brusca accelerazione senza nessun avviso al Consorzio del mercato coperto ne agli operatori lascia molto perplessi. Ci sono stati tavoli tra l'amministrazione il consorzio e la Renco ma le distanze erano ancora notevoli per cui la notizia è un vero fulmine a ciel sereno", sottolonea il coordinatore comunale di Forza Italia Mario Erbetta.
"La verità è che questa delibera sui futuri 50 anni del nuovo mercato coperto ha bisogno necessariamente di una condivisione con il consorzio degli operatori del mercato coperto.
I punti critici sono tanti ma la cosa più deleteria e che si rischia di snaturare con il progetto Renco l'essenza del mercato e questo perchè lieviteranno i prezzi degli affitti degli operatori con aumenti del 50 % (da 306 euro a mq annui a 513 e oltre ) e questo aumento dei canoni porterà ad un ulteriore rincaro dei prezzi dei beni venduti (pesce, verdura, pane, carne), già aumentati in questi mesi a causa dei costi dell'energia, eliminando di fatto la caratteristica del mercato centrale di avere prezzi più competitivi con buona qualità.
Quanti di questi piccoli operatori riusciranno a sopravvivere a questi canoni quasi raddoppiati? Pochi, al punto che è previsto che in caso di abbandono di alcuni operatori il mercato che si edificherà calerà a 1000 mq contro i 1500 mq previsti".
Inoltre "non si capisce bene perchè il Comune, grazie al contributo regionale, dovrà dare di fatto a fondo perduto 2,5 milioni per poi avere l'utilizzo di alcuni uffici per l'Ufficio dell'Impiego (non dovevamo concentrare tutti gli uffici pubblici nei pressi della stazione?), come non si capisce perchè nei due anni che serviranno per la costruzione, il mercato debba essere spostato nell'area del Settebello e non nel piazzale Gramsci cosa che aiuterebbe a sopravvivere i negozi di via Castelfidardo e di Via Michele Rosa e limitrofi che in caso contrario sarebbero costretti a chiudere. Non si comprende neppure perchè poi nella fase transitoria gli operatori che già dovranno sopportare delle spese per il trasferimento in andata e ritorno nella sede provvisoria, paghino da subito i canoni aumentati quasi del 50%".
Insomma "non possiamo permetterci un'altra cattedrale nel deserto e gli errori di progettazione fatti con il parco del mare. Il prossimo giovedì l'Amministrazione comunale incontrerà il Consorzio e la Renco e illustrerà la delibera con il progetto già confezionato e che difficilmente potrà essere modificato. Insomma un incontro pro forma dove l'amministrazione illustra e gli operatori subiscono. A questo proposito Forza Italia chiama tutte le forze di minoranza a una dura battaglia in consiglio comunale e chiede agli spiriti liberi in maggioranza di avere un sussulto, per salvaguardare le ca- ratteristiche del mercato e non far fuggire gli operatori. Sono necessarie alcune correzione come dilazionare gli aumenti dei canoni prevedendoli solo quando sarà operativa la sede definitiva e a Step: un aumento del 20% del canone il primo anno (dando la possibilità agli operatori di ammortizzare le spese di trasferimento e dei nuovi stand) per salire in 4 anni all'aumento determinato e richiesto da Renco".
Così la società Renco "ammortizzerà il suo investimento magari in 15/18/20 anni ma salveremo tutti gli operatori da un'eventuale chiusura, salvaguardando la caratteristica unica del nostro Mercato Coperto. Alla società Renco l'Amministrazione ha già concesso il motore immobiliare della corderia di Viserba ora per il bene della città deve imporre a Renco anche un ammortamento più lungo visti i 50 anni concessi. Invito pertanto il Sindaco, all'Assessore Magrini e a tutti i Consiglieri di maggioranza e di minoranza ad apportare al piano di finanza i necessari correttivi affinchè non si snaturi il nostro mercato che tutti ci invidiano: Non possiamo permettere che al fianco dei banchi di frutta e verdura o del pesce arrivino negozi di brand e catene internazionali. Di centri commerciali ne abbiamo già abbastanza".