(Rimini) Le bollette alle stelle rischiano di mandare in tilt il sistema. A dirlo sono le rappresentanti degli Istituti religiosi che gestiscono le case di riposo private della Provincia di Rimini: Maestre Pie dell'Addolorata, le suore di Maria Bambina con il Maccolini, le suore di S. Onofrio, gli istituti religiosi di Don Masi.
"Da più parti sale la protesta per l'aumento sconsiderato dell'energia – dichiara Suor Mirella Ricci legale rappresentante dell'Istituto Maestre Pie dell'Addolorata – sentiamo parlare giustamente del mondo turistico, del terziario e della manifattura. Nessuno però si è preoccupato delle case di riposo che ospitano gli anziani del nostro territorio. Queste ultime sono state duramente colpite dalla pandemia. Le spese che abbiamo dovuto affrontare per gestire il Covid sono state ingenti, ricordiamo che solo le case di riposo accreditate hanno ricevuto dei ristorni dalla Regione, mentre le private hanno dovuto affrontare di tasca propria tutte le spese sia per il contenimento alla diffusione del virus (mascherine, camici, disinfettanti, DPI, etc.) sia per riorganizzare i piani di lavoro degli operatori. Ora arriva questa stangata che ci metterà in grande difficoltà. Chiediamo un interessamento da parte delle istituzioni perché non riteniamo giusto far pesare gli aumenti dell'energia sulle rette applicate ai nonni".
"Gli anziani hanno bisogno di cure e non di razionamento del calore – dichiara Suor Emilia Valente, coordinatrice della casa di riposo Maccolini e medico di struttura – è impensabile gestire la casa di riposo basandosi su una 'impostazione di termostato'. Ci preoccupano, e non poco, le notizie di questi giorni che parlano di razionalizzazione dei consumi di gas e di esponenziale aumento dei costi energetici. Nelle nostre strutture non può essere ridotto il consumo di gas, perché significherebbe mettere a repentaglio la salute dei nostri ospiti fragili e cagionevoli, in ragione della loro età e del loro quadro clinico."
Il nodo pesante che incombe sulla prossima stagione invernale è quello legato al riscaldamento. Basti pensare che l'Istituto Maccolini che ospita circa 170 anziani (tra laici e religiose poste a riposo) ha visto aumentare nei primi sette mesi dell'anno (gennaio-luglio) il costo del gas del 107% e quello dell'energia elettrica del 37,45% rispetto allo stesso periodo del 2021. Parlando di valori assoluti il costo del gas del periodo in questione è passato da 65mila euro del 2021 a oltre 135mila euro nel 2022, mentre l'energia elettrica va da 33mila a oltre 46mila euro.
Non è diversa la situazione nelle altre strutture e ciò che si prospetta per il prossimo autunno/inverno desta non poche preoccupazioni.
La situazione è grave, e comune a tutte le realtà, per questo nasce l'appello a tutti coloro che nella vita pubblica hanno un ruolo o 'aspirano' ad averlo affinchè si trovino da subito risposte e progetti per far fronte alla difficoltà di questo settore.