(Rimini) Tre gamberi del Gambero Rosso alla Sangiovesa di Santarcangelo, il massimo riconoscimento per le osterie che sancisce l'ingresso del locale nell'élite della ristorazione italiana di tradizione. Un riconoscimento che arriva insieme al record di presenze nel locale. "Identità e filiera, la tradizione viaggia sulla strada che abbiamo da sempre individuato come guida per il nostro lavoro. Oggi questo lavoro è finalmente riconosciuto come patrimonio della cucina italiana, siamo molto soddisfatti di questo premio: La Sangiovesa diventa una delle tappe irrinunciabili di un viaggio in Italia.", a parlare è Cristina Maggioli che si occupa in prima persona della creatura voluta dal padre Manlio, ancora anima e memoria del locale.
"L'attenzione alla filiera è oggi il cuore della cucina italiana, noi abbiamo fatto un importante salto di qualità con la Tenuta Saiano, la tenuta agricola della famiglia Maggioli che produce in esclusiva per noi. In questo modo il quotidiano diventa straordinario.", le parole di Massimiliano Mussoni, da vent'anni alla guida della cucina del locale. "C'è un'atmosfera complessiva alla Sangiovesa che abbiamo raccontato con il libro dedicato ai 30 anni di attività. Cenare qui diventa un'esperienza a tutto tondo: lingua, arte, cultura e piatti straordinari. Una sintesi di bellezza che rende omaggio alla Romagna.", sottolinea Giorgio Melandri autore del libro La Sangiovesa, l'osteria di Santarcangelo - Ricette e storie.
Un riconoscimento arriva anche dalla guida Osterie d'Italia edita da Slow Food che recensisce il locale inserendolo nella selezione delle migliori insegne romagnole. "L'accoglienza e l'ospitalità sono i valori al centro di un'esperienza autentica.", sono le parole di Eugenio Signoroni che hanno aperto la presentazione milanese della guida, parole che sembrano ispirate al locale santarcangiolese della famiglia Maggioli.