(Rimini) Le abitazioni a Rimini sono circa 80 mila, di cui il 43,7% abitazioni principali, il 12,3 abitazioni a disposizione, il 9,6 a canone libero, il 7,2 a canone concordato e il restante 7,2 comodati. In particolare, il 66% dei proprietari sono di Rimini, il 20 di città fuori dall'Emilia-Romagna e il 14% di altri comuni della Regione. Delle circa 1.000 abitazioni destinate al mercato turistico, buona parte è oggettodi locazioni brevi effettuate con gestioni non imprenditoriali. I dati sono emersi questa mattina durante la commissione comunale garanzia e controllo sul tema dell'Emergenza abitativa e Patto per la Casa.
"Un'occasione di confronto sul macro tema dell'abitare con i consiglieri e con l'Associazione dei Proprietari: come è stato detto, come amministrazione comunale, abbiamo l'opportunità di avvalerci di uno strumento importante, quello del Patto per la Casa - è il commento dell'Assessore alle Politiche per la casa del Comune di Rimini, Kristian Gianfreda -. Un programma cospicuo attraverso il quale si danno delle garanzie e delle certezze ai proprietari, quali incentivo per favorire l'affitto medio lungo e a canone concordato, andando così ad abbassare i canoni e a ridurre gli affitti brevi tramite piattaforme o legati al mercato in nero. Si tratta di un modello innovativo che si ispira alle migliori pratiche e guarda al contempo anche al concetto del riuso. A breve, convocherò anche un tavolo provinciale delle politiche abitative per fare il punto sui prossimi percorsi da intraprendere e per fare un bilancio generale dello stato delle cose. A questo si affianca anche l'impegno dell'ente nel dare una risposta alle situazioni più urgenti e di difficoltà. In tal senso ricordo i fondi per la morosità incolpevole, i 500 mila euro messi a disposizione dello sportello sociale per il disagio abitativo e la campagna informativa 'Bollette, Non è più un gioco' realizzata in sinergia con Federconsumatori".
La soluzione "non è soltanto una, e le adeguate contromisure vanno trovate coinvolgendo tutte le parti sociali. Questo è il senso del tavolo che ho deciso di convocare questa mattina. È nostra intenzione fornire la nostra totale disponibilità per favorire questo dialogo e, come Lega, magari farci portatori di proposte concrete e funzionali da trasmettere ai nostri rappresentanti al Governo.Il presidnee della commissione Matteo Zoccarato definisce "interessante il dibattito", "un confronto schietto, con Amministrazione, Acer, ed alcune associazioni di categoria. Mi rammarico non aver potuto convocarle tutte, ma i tempi tecnici del dibattito non me lo avrebbero permesso, e mi rendo disponibile ad incontrarle tutte in separata sede. Confronto che ci ha dato modo di comprendere il fenomeno nei numeri, e nelle esigenze delle varie parti; ciò darà modo ai Commissari di affrontare il problema con molte piu frecce al proprio arco".
Secondo Zoccarato "le misure messe in campo dall'amministrazione sino ad oggi, cono totalmente insufficienti; un dato di fatto sotto gli occhi di tutti. Appurato il fatto che gli immobili ci sono, ma per questioni di varia natura non vengono messi a disposizione, è necessario mettere in campo le adeguate contromisure con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione.
Molti proprietari sono restii a sottoscrivere contratti di locazione a lungo termine per assenza di tutele. Il comune provi a sottoscrivere delle convenzioni con gli istituti di credito, e compartecipi nel rischio per l'emissione di fideiussioni che oggi le banche difficilmente rilasciano (e quando accettano, se le fanno pagare a peso d'oro)".
Tanti altri invece, "ne fanno una mera questione di convenienza. Ben più remunerativo e sicuro dedicarsi agli affitti stagionali, piuttosto che impegnarsi a lungo termine guadagnando proporzionalmente di meno. E allora si usi la leva fiscale per affrontare questo fenomeno sempre più diffuso, per quanto lecito. Il comune oggi sconta l'IMU a chi sottoscrive locazioni a canone concordato, senza ovviamente aver ottenuto risultati per forza di cose, se non quello di scialacquare preziose risorse. Sarebbe probabilmente più opportuno invece disincentivare gli affitti brevi in modo che, nella peggiore delle ipotesi, ci permetterebbe di acquisire maggiori risorse per affrontare il fenomeno".