“Il tempo per l’uomo non è un cronometro,il valore della vita umana non è legato alla durata”. Davide Rondini è il direttore artistico di “Tra: festa delle anime tra due mondi”. L’iniziativa di terrà a rimini 24 e 25 marzo ed è promossa da Amir of, la società pubblica di onoranze funebri della Provincia di Rimini.
Perché un festival sulla morte? “Oggi assistiamo all’eclissi della morte, un concetto che la società contemporanea sta cercando di cancellare. Noi invece pensiamo che cancellare i sentimenti legati allamorte, il senso di angoscia, il terrore, sia dannoso”, spiega subito Carlotta Frenquellucci, aministratrice unica di Anthea, la società che detiene il 100 per cento delle quote di Amir. "Per orientare bene le nostre politiche socio sanitarie - aggiunge l'assessore Kristian Gianfreda - stiamo studiando le aree blu del mondo, quelle isole diffuse un po' su tutto il pianeta che spiccano per la salute e la longevità degli abitanti e che si stanno scoprendo avere caratteristiche comuni. Una di queste caratteristiche, non la sola ovviamente, è legata anche all'unità con cui la comunità è in grado di affrontare temi come la morte", precisa Gianfreda.
“Vogliamo parlare della morte in maniera sera - spiega l’amministratore unico di Amir (e direttore generale di Anthea) Tommaso Morelli - per differenziarci da una certa comunicazione ironica che si sta diffondendo negli ultimi anni”. Amir, spiegano i dirigenti, è uno dei pochi esempi di agenzia pubblica del genere ancora esistente in Italia, fattura tra i 2,3 e i 2,5 milioni l’anno, si occupa anche di servizi per gli indigenti, e ultimamente ha anche sviluppato i servizi mortuari per un pubblico laico sempre crescente, a Rimini le cremazioni si attestano sul 52 per cento (la media nazionale è del 34), ma che di fronte al momento del trapasso di un caro necessita di una ritualità. Morelli ricorda il periodo della prima ondata del covid, quando “molte persone sono morte senza i propri cari accanto. Quella componente, è toccata a noi, che ci siamo trovati a dover ricomporre i loro corpi”. Veniamo fuori da un periodo “che ha contato i moti, ma non ha fatto i conti con la morte”, chiosa il direttore artistico Rondoni.
Il festival, in arrivo il prossimo week end, dunque, proporrà incontri e spettacoli in una programmazione che ruoterà attorno a una mostra d’arte degli autori Omar Galliani e Luca Giovagnoli, quest’ultimo riminese. Perché?
“Perché è lì che emerge il tema del significato dell’esistenza. L’arte più umanamente esprime il significato del tema del tempo”. La mostra sarà allestita al Part. “Alla fine della vita c’è chi si occupa dei corpi, e l’arte si occupa della morte”, commenta il direttore dei musei di Rimini Giovanni Sassu. “Padri, i veri avventurieri tra mondi” è il titolo della mostra. “E i due artisti sono padri che hanno alle spalle storie sfidanti”, aggiunge il curatore Matteo Sormani, di Augeo.
La due giorni sarà aperta dall’incontro in Sala Ressi con padre Guidalberto Bormolini. Per lui la domanda delle domande: “cosa vuol dire accompagnare alla morte?”, anticipa Rondoni. A seguire interverrà il latinista Ivano Dionigi, per raccontare come gli antichi vivevano il tema della morte. “Riemerge la questione di una ritualità laica - spiega Rondoni - perché la morte pone sempre il tema del mistero”.
Alle 21 ci si sposterà al teatro Galli per un incontro che metterà in dialogo Davide Rondoni poeta con Cistiano Godano dei Marlene Kunz. “Un dialogo sull’eterna contesa tra amore e morte a partire dallo spunto offerto dal Cantico dei cantici: perché forte come la morte è l’amore”, spiega Rondoni. “L’amore ti prende, come anche lamorte ti prende. Non è la vita da contrapporre all’amore, non ci sarebbe partita. Se morte e vita giocano nello stesso lato del campo, la partita è tra morte e amore. La sfida è se morendo lasci più amore o morte, più composizione o decomposizione”. Fine serata con cocktail party a cura di Music Academy Rimini.
Sabato alle 16,30, l’inaugurazione della mostra, tra teatro Galli, doce si esibirà la danzatrice Alessia Tudda, Part e spazio Augeo. Gran finale alle 18 al Galli con Iaia Forte in ‘La straniera’.
Tutti gli appuntamenti inseriti nel festival saranno a ingresso gratuito, ma per l’incontro con Godano e Rondoni e lo spettacolo di Forte è necessaria la prenotazione online su biglietteria.comune.rimini.it