Urbanistica, oggi in commissione il taglio agli indici di edificabilità. Intanto il comune perde al tar contro i costruttori. Trc, Pizzolante soccorre Gambini: una legge per fermare il filobus. Maltempo, si lavora per chiedere i danni ai meteorologi
Urbanistica, oggi in commissione la variante al prg. “Oggi pomeriggio in terza commissione si discuterà, e possibilmente si voterà, la variante generale al Prg che punta a tagliare del quaranta per cento gli indici di edificabilità. Una rivoluzione insomma in materia di urbanistica che avrà effetti enormi sull'amministrazione comunale e sull'intera città. A partire dai 400mila euro circa che verranno a mancare già nel 2013 a causa dei mancati introiti di Imu. Non tutti i consiglieri sono disposti ad approvare questa mannaia sul mattone. E di certo non parliamo di quella di minoranza, escluso naturalmente Fabio Pazzaglia (Sel e Fare comune) che ha fatto della lotta alla cementificazione il proprio cavallo di battaglia. Ancora da scoprire invece la posizione del gruppo del Movimento cinque stelle che la settimana scorsa ha preferito non partecipare alla discussione sulle varianti per i piani particolareggiati di Celle e Santa Giustina. Resta comunque abbastanza critica invece la situazione interna alla maggioranza, in particolare nel Pd. Samuele Zerbini ha già dichiarato di "non condividere gli intendimenti della maggioranza" facendo riferimento a una "microfrattura sanabile in tre giorni". Molto più agguerrito è stato invece il consigliere Giovanni Pironi che in commissione aveva annunciato l'intenzione di votare contro la variante che oggi sarà discussa. In consiglio non si era presentato. A loro due si aggiunge Bertino Astolfi di Rimini per Rimini intenzionato a mettere le aspettative che si sono create tra i privati, titolari di alcuni diritti, davanti a ogni cambio di marcia. Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere dell’Idv Stefano Brunori”, NuovoQuotidiano (p.7).
Intanto, al tar l’Ance vince una prima battaglia con la sentenza che “condanna il Comune a rivedere totalmente le tariffe applicate negli standard urbanistici”, ilRestodelCarlino (p.7). Si parla di monetizzazione dei parcheggi. “«Ma le tariffe che applica il Comune di Rimini sono assolutamente sproporzionate, fuori da ogni logica di mercato — attacca Ulisse Pesaresi, il presidente di Ance (l’associazione costruttori di Rimini) — e il verdetto del Tar ora lo conferma». Il caso si riferisce a una palazzina di una ventina di appartamenti. «Come quota dei parcheggi — racconta lo stesso costruttore che ha presentato il ricorso — ci siamo sentiti chiedere dal Comune oltre 200mila euro, oltre ad altri 200mila euro per gli altri oneri. Un’enormità. A quel punto ci siamo documentati, abbiamo scoperto che a Bologna e altrove i Comuni chiedono cifre molto più modeste. A Rimini invece l’amministrazione arriva a chiedere oltre 1.300 euro per un parcheggio pubblico, contro i 130 euro chiesti ad esempio da Bologna: è più del valore di un terreno edificabile»”.
Trc. “L’ALTOLÀ di Sergio Gambini al Trc non è piaciuto al collega di partito Maurizio Melucci. «Dal metrò di costa si può scendere» ha detto l’ex parlamentare. Un’invito che l’assessore regionale al turismo non ha gradito. «Gambini nella sua funzione di parlamentare — ricorda Melucci — è intervenuto più di una volta per ribadire l’importanza strategica dell’opera. Per carità, solo gli stupidi non cambiano opinione. Tuttavia il cambio andrebbe motivato, soprattutto se a farlo è anche chi ha deciso di fare il Trc». L’assessore Melucci contesta l’analisi di Gambini soprattutto per la sostenibilità dell’opera da parte dei comuni. «A Riccione l’opera costa 6,2 milioni già coperti da mutuo. A Rimini l’opera costa 15 milioni anche in questo caso coperti da mutui. La restante parte è finanziata dallo Stato per il 60 per cento, dalla Regione oltre a un finanziamento di Agenzia Mobilità. Queste sono le cifre e gli investimenti per gli enti locali. Di tutti gli investimenti fatti per le grandi opere nel territorio riminese, quella del Trc è quella che ‘pesa’ meno sui bilanci. Passo sopra al presunto conflitto di interessi di Agenzia Mobilità. Gambini sa meglio di me che alla base della realizzazione del Trc vi é un accordo di programma tra gli enti interessati e Agenzia Mobilità ha la sola funzione di stazione appaltante. Al di là degli aspetti tecnico-finanziari-legali legati ad un blocco dei lavori ed alle conseguenze finanziarie che tale decisione provocherebbe non capisco per quale ragione non si dovrebbe fare il Trc. Il 14 aprile arriva l’alta velocità a Rimini. Pensiamo di collegare la costa, con la stazione di Rimini ancora con il filobus?»”, ilCarlino (p.6).
A sostegno della tesi di Gambini sta invece già lavorando il Pdl con il deputato Sergio Pizzolante. “«Si può ricontrattare con il ministero la revoca con la previsione di un indennizzo - assicura Pizzolante - e la destinazione di una parte del finanziamento ad altre opere. Naturalmente occorrerà, anche per Rimini, fare approvare una norma specifica. Ci sto lavorando, sarebbe però auspicabile un lavoro comune con i colleghi riminesi e, naturalmente, una convergenza con e fra le amministrazioni locali. I 51 milioni come costo per fermare il Trc non corrispondono alla realtà, i sottopassi possono essere riutilizzati e risarcimenti transati e indennizzati»”, CorriereRomagna (p.5).
Dice ancora Pizzolante: “"Fermare il Trc si può e senza nemmeno perdere tutti i fondi. I 51 milioni di cui si è parlato, come costo per fermare l'opera non corrispondono alla realtà: i sottopassi possono essere riutilizzati e i 19 milioni dei risarcimenti possono essere transati e indennizzati. Se si può transare con i fornitori dell'aeroporto, perché non farlo per il Trc?"”, NQ (p.5).
Aeroporto. “LIVINGSTON continuerà a volare da Rimini, ma ora la compagnia ha deciso di gestirsi in piena autonomia i contratti con i russi. La difficile situazione in cui versa Aeradria, che attende dal tribunale di Rimini il via libera alla proposta di concordata presentata sabato, ha spinto la compagnia fondata da Riccardo Toto a cambiare strategia. «RIMINI per noi resta una base importante — assicura l’amministratore della Livingston — ma avevamo bisogno di certezze sui voli, e abbiamo scelto di muoverci in maniera autonoma, andando a ‘contrattare’ direttamente con i tour operator della Russia. Proseguiremo con un volo da San Pietroburgo e uno da Mosca, a cui si aggiunge quello per Kiev (la capitale dell’Ucraina), e stiamo lavorando per inserire altri due collegamenti dal ‘Fellini’, sempre per Mosca e San Pietroburgo. Sono confermati pure i voli per la Scandinavia, che però partiranno più avanti a estate inoltrata». Non se ne parla invece delle altre tratte che la Livingston aveva offerto al ‘Fellini’, compreso il volo Rimini-Parigi. In questo momento Aeradria non è in grado di avviare nuove tratte”, ilCarlino (p.6).
Maltempo. “Pasqua e Pasquetta rovinate dal maltempo solo annunciato. Doveva piovere sempre, invece ha fatto qualche goccia con ampie porzioni di sole. Insomma: tempo variabile e ampiamente compatibile con un week end in riviera. Invece? Raffica di disdette, alberghi mezzi vuoti. E polemiche a catinelle”, Corriere (p.3). “«Se non è una scienza esatta, smettano di farle». Patrizia Rinaldis è il presidente dell’Aia di Rimini e non è la prima volta che polemizza con le previsioni a cicca e spannella. «Giovedì e venerdì sono arrivate tantissime disdette. A un hotel un centinaio»… Chiederete i danni allora? «Bisogna verificare le responsabilità, come Aia vedremo quali azioni legali potere attivare»”, Corriere (p.5).
I meteorologi si difendono. “Le vostre previsioni erano decisamente negative: pioggia e ancora pioggia. «In realtà avevamo previsto una pausa delle precipitazioni tra domenica e lunedì, con tempo instabile ma comunque nuvoloso e a rischio pioggia. Acqua fino alle prime ore di Pasqua, poi un periodo di tempo instabile e nuvoloso fino alla serata di Pasquetta». E niente sole, che invece ha scaldato la Riviera per buona parte della giornata di domenica. «Vero. La costa riminese ha in effetti una caratteristica che la rende in questo molto simile a quella ligure: la presenza, a pochi chilometri, di montagne e rilievi. Questa presenza fa sì che le condizioni meteo possano variare repentinamente, anche nel giro di poche ore. Per capirci meglio: nella situazione in cui ci trovavamo a Pasqua, ovvero con una forte instabilità, si è determinata una ‘svolta’ che non era facilmente prevedibile, anche solo il giorno prima». Ma non sarebbe meglio essere allora un po’ più ottimisti? «Questo è un tema che andrebbe affrontato. Non erano sbagliate le previsioni, se c’è stato un errore è stato quello della comunicazione. Mi spiego: vista l’instabilità avremmo dovuto chiarire che quelle previsioni andavano prese con le pinze»”, ilCarlino (p.2).