Novebar, il comune di Rimini l’ha già sostituita. Piano spiaggia a maggio la variante. Rinaldis: le lucciole non le manderemo via, che almeno paghino le tasse. Gorini dà un ceffone ad Aeradria. Il delfinario vicino alla chiusura
Piano spiaggia, “«ENTRO metà maggio il gruppo di lavoro formato da Comune e operatori di spiaggia fisserà le modifiche al piano spiaggia per la variante, che andranno incrociate con le indicazioni contenute nel Masterplan». Lo ha detto il sindaco Andrea Gnassi, dopo un nuovo incontro con gli addetti ai lavori”, ilRestodelCarlino (p.6). “Il piano spiaggia va rivisto anche in base al Masterplan. Di questo si è discusso nell’incontro svolto ieri mattina negli uffici del Comune tra l’amministrazione e i rappresentanti degli operatori di spiaggia… «La variante al piano spiaggia – sottolinea il sindaco – dovrà marciare di pari passo al processo di approvazione del Psc e Rue, che vogliamo concludere in tempi rapidi. Solo così possiamo garantire che il processo di riqualificazione del Lungomare sia coerente ed integrato a quello della città»”, NuovoQuotidiano (p.4).
Accanto alla Molo street parade, confermata, il comune sta pensando a un’altra manifestazione simile per questa estate. “«Un evento importante che coinvolga l’intero lungomare, con ingredienti legati a musica, concerti dal vivo, spettacoli, gastronomia e in cui i locali e i pubblici esercizi abbiano un ruolo di primo piano». L’appuntamento è allo studio del Comune, che per bocca dell’assessore alle attività economiche Jamil Sadegholvaad conferma come si sta «già lavorando per capire qual è l’impegno economico che bisogna mettere in campo». Una idea che sta prendendo piede già da diverse settimane e che potrebbe andare a sostituire di fatto la Nove bar, la pedalata alcolica che sembra essere sempre più in bilico. Ma su cui l’assessore è chiaro: «Non abbiamo chiuso la porta in faccia a nessuno», spiega, «ma per la scorsa edizione gli organizzatori sono venuti in settembre, adesso siamo ad aprile e nessuno si è fatto vivo»”, CorriereRomagna (p.5).
Patrizia Rinaldis, presidente Aia, interviene su problema della prostituzione nelle strade riminesi. “«Le parole e i falsi perbenismi non portano a risultati, anzi in questo caso andrebbe regolarizzata la posizione fiscale. La prostituzione va regolamentata per legge a livello nazionale, e chi la pratica deve pagare le tasse». A Roma? E il federalismo? «Potremmo pensare a un accordo con l’Ufficio delle Entrate perché una parte di questi introiti restino sul territorio: certo incasseremo più che con la tassa di soggiorno». A quel punto superflua. «Da sempre chiediamo di cancellarla»”, ilCarlino (p.6).
Vorrebbe fossero riaperte le Aziende di soggiorno Luciano Gorini intervistato dal Corriere (p.10). “Che cosa ne pensa della lobby trasversale proposta dall’assessore regionale Melucci? «L’assessore sostiene che il turismo dovrebbe essere meglio rappresentato in Italia, in Europa e nel mondo. E ha perfettamente ragione. L’esempio giusto è quello di Riccione che ha costituito un comitato promotore del turismo, si è recato nelle varie fiere delle vacanze per propagandare la Perla, e raccoglie risultati. Un esempio da imitare. Negativo invece, il fatto che a Monaco, ad esempio, non ci fosse nessuno a rappresentare l’Italia»”. Gorini è tra i fondatori di Aeradria e pensa che gli stipendi dei vertici siano troppo alti, accanto al fatto anche che in questi anni “c’è stata una politica dei voli non adeguata: sono state perse molte rotte importanti. Credo che l’attuale presidente vada sostituito con uno più capace”.
Da due anni in attesa del permesso di costruire del comune, il delfinario di Rimini adesso rischia davvero di chiudere. “Se non verranno fatti al più presto i lavori di adeguamento richiesti dal ministero della Salute, la struttura sul porto di Rimini sarà costretta a chiudere i battenti subito dopo l’estate. «E’ un rischio reale, concretissimo. Il ministero — conferma Massimo Muccini, direttore e amministratore delegato del delfinario di Rimini — ci ha imposto da tempo di realizzare una nuova vasca per i delfini, da utilizzare in caso di necessità degli animali. L’opera è sempre stata rimandata, ma ora abbiamo avuto dal ministero l’ultima proroga: se non costruiremo la nuova vasca di separazione questa potrebbe essere l’ultima stagione per il delfinario di Rimini». NON E’ L’UNICO problema del delfinario. «I maxi canoni varati dal governo Prodi nel 2006 ci hanno ammazzato. Per il delfinario il canone è passato a 110mila euro annui. Abbiamo fatto ricorso (come tutte le altre attività del porto) e siamo fiduciosi di poter far valere le nostre ragioni. Lo stesso vale per la direttiva Bolkestein: noi siamo su demanio marittimo, pertanto anche la concessione della spiaggia su cui insiste il delfinario, se non si troverà una soluzione, rischia di andare a bando a partire dal 2016»”, ilCarlino (p.2).
Toto Quirinale sulle pagine del NuovoQuotidiano (p.5), domani si apriranno le consultazioni.
Su tutti i quotidiani interviste ad Augusto Argento, maratoneta a Boston salvo perché è arrivato al traguardo prima delle esplosioni.