GARDENGHI, LA SUA VERITA’ SU MAGGIOLI. BAGNINI, SANATORIA IN COMMISSIONE. CELLI VIA DALLA FELLINI PER APPRODARE A ENIT. I NUMERI VERI DEL TURISMO. I TESORI DEL CONTE UGOLINI
Bagnini, oggi in commissione la sanatoria
E’ la Voce di Romagna ad anticipare il regolamento che arriverà oggi in commissione per le sanzioni relative agli interventi abusivi in spiaggia. Scrive Giovanni Bucchi: “Un esempio? Un bar in spiaggia di appena 10 metri quadrati si trova a dover pagare 16mila euro di sanzione da moltiplicare per i vari coefficienti (1,3 perché è un bar, 1,1 perché a destinazione commerciale; 1,1 perché si trova in spiaggia e via dicendo). Il prezzo, è evidente, sale e non di poco”. E la politica? Il Pdl sta a guardare, mentre Pd e amministrazione discutono: “Da una parte, la giunta e i tecnici del Comune, decisi ad approvare il regolamento, fare ordine e mettere la parola fine al “libertinaggio” edilizio sulla sabbia e non solo. D’altra i consiglieri del Pd, coloro cioè che vanno a prendere i voti sul territorio e che agli elettori - bagnini compresi - devono rispondere”.
Sul Corriere Romagna un’altra vicenda che riguarda i salvataggi: “Da quest’anno la Regione «ha deciso di inserire nell’ordinanza un nuovo articolo - spiega Isabella Paolucci della Filcams Cgil - che esplicita con chiarezza che spetta ai singoli comuni anticipare e posticipare durata, tempi e criteri della stagione e relativo servizio di salvamento». Una decisione non identica alle richieste dei marinai di salvataggio, che avevano messo per iscritto anche le possibili date, ma sicuramente in linea con le osservazioni delle ‘canotte rosse’”.
Gardenghi su Maggioli: “Abbiamo perso tutti”
Il segretario di Confartigianato, Mauro Gardenghi, affida al Corriere la sua analisi sulla portata del caso Maggioli: “Prima l’evasore era considerato un furbo, oggi è un ladro. Dobbiamo salvare la ricchezza virtuosa e condannare quella illegale e parassita”.
In piazza la sinistra contro editore di Santarcangelo. Questa è la notizia che leggiamo a pagina 7 de il Resto del Carlino. Scrive Spadazzi: “E se c’è chi si schiera apertamente dalla sua parte, come Sergio Pioggia, alcuni partiti della sinistra riminese meditano una mobilitazione contro il presidente della Camera di commercio. C’è già la data: il 28 marzo”. Sempre nell’articolo viene riportato il pensiero del presidente della provincia Vitali: “Con un pensiero sulla sua pagina Facebook. «E’ proprio vero: Shakespeare — dice il presidente, riferendosi alla vicenda Maggioli — non tramonta mai... Si annunciava la tempesta. Ma alla dodicesima notte ogni bisbetica fu domata e tutti convennero che si era fatto molto rumore per nulla...»”.
Il 28 marzo è la data in cui sarà presentato il rapporto sull’economia provinciale. Dalla Voce leggiamo che “ovviamente l’invito è allargato ai partiti, ai sindacati (la cui rappresentante in consiglio camerale, Giuseppina Morolli, è stata l’unica a ribadire la richiesta di dimissioni) e Galvani chiede che i rappresentanti di Comune e Provincia non partecipino alla presentazione dello stesso rapporto”.
Celli verso l’Enit, lasciando Fellini
Dal Carlino: «Ovviamente - aggiunge Pier Luigi Celli - il giorno che dovessi assumere l’incarico all’Enit lascerei immediatamente la presidenza della Fondazione». Da un ‘baraccone’ all’altro, verrebbe da dire, viste le critiche che da decenni affliggono la gestione dell’ente nazionale per il turismo, che Celli si vedrà consegnare dalle mani di Marzotto. Con l’obiettivo, ha dichiarato di recente il ministro Gnudi, di «avviare una politica impostata sulla promozione unica e compatta del sistema Italia sui mercati esteri».
Turismo
A pagina 17 della Voce Attilio Gardini e Aureliano Bonini commentano i dati sul turismo svelando alcune incongruenze. Secondo Bankitalia per esempio scrive Gardini: “I pernottamenti di stranieri sulle spiagge della provincia di Rimini risultano in flessione (-8,6%) mentre si registrano segni positivi in tutte le altre destinazioni romagnole con un picco del 27% nei lidi forlivesi”.
Arte
Prosegue la storia del Cristo ligneo di Michelangelo, per quattro anni in un caveau di una banca sammarinesre. Scrive a pagina 3 del Corriere Patrizia Cupo: “La magistratura del Titano ha trovato altre decine di preziose opere d’arte: gli schizzi a matita della Cappella Sistina sempre attribuiti al Buonarroti, disegni di Raffaello, Matisse, Klimt, uno studio di donna nuda attribuibile a Guttuso e un disegno a carboncino di Picasso: Mani che stringono mazzi di fiori”. E continua: “Se venissero riconosciuti come autentici, varrebbero centinaia di milioni di euro. Tanti soldi, che avevano reso appetibile il tesoro del conte Giacomo Maria Ugolini (ambasciatore di San Marino in Egitto e noto mecenate, “proprietario” del bottino artistico) non solo a studiosi di fama internazionale, ma soprattutto alla mala: «La mafia voleva il Cristo ligneo; la sede della Fondazione Ugolini, a Monte Porzio Catone, era stata vittima di agguati e furti e non mancarono aggressioni fisiche e verbali»”.
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