Nuovo lungomare con ciclabile intasato e pericoloso. A Viserbella negata pista colorata. Piano spiaggia: niente giochi per chi è in regola. Tassi usurai, i costruttori portano le banche in tribunale
Nuovo lungomare tanti problemi, ilRestodelCarlino (p.4), dalle estenuanti code agli scooter in moto sul marciapiedi. “I parcheggi per i motocicli erano occupati quasi in ogni ordine di posto ma più di un passante si è lamentato per essersi visto gli scooter circolare a motore acceso sul marciapiede. «Ma che roba è?» si è lasciato scappare Marco, arrivato da Bologna. Le due ruote rischiano di creare altri problemi alla nuova viabilità. Ieri non sono mancati i clacson impazziti e le ‘inchiodate’ e per poco si è evitato l’incidente in più casi. Con la fila delle auto sull’unica corsia rimasta, gli scooter continuano imperterriti a sorpassare sulla sinistra, ma a sinistra si trovano i parcheggi con le auto che uscendo a marcia indietro difficilmente riescono a vedere chi sopraggiunge in sorpasso”.
“Due piste ciclabili e due misure. Quella che sta nascendo sul lungomare non solo è ampiamente coccolata dal Comune, ma è pure colorata. A quella di Viserbella (brutta, lontana dagli occhi e dal cuore) viene negato il tocco cromatico perché tanto poi si stinge. Il caso è sollevato da Gianluca Tamburini, consigliere comunale a 5 Stelle. La pericolosità della pista di Viserbella è ben nota. Movimento 5 Stelle e Idv hanno affrontato la questione in due interrogazioni. Oggi Tamburini (M5S) ricorda di avere evidenziato tre aspetti disattesi nella ciclabile: continuità, precedenza e riconoscibilità. «Per rimediare almeno in parte - aggiunge - chiedemmo di colorare la pista ciclabile di Viserbella». Risposta? La sintetizziamo: la colorazione ha costi elevati, comporta una manutenzione impegnativa, è poco resistente, la colorazione svanisce presto. Parole che sollevano una serie di domande. «A Marina centro tira forse un vento diverso o passano bici più gentili? Non servirà manutenzione? Oppure esistono cittadini di serie a e di serie b?”, CorriereRomagna (p.6).
Piano spiaggia: niente giochi anche per chi si è messo in regola. “«ABBIAMO adeguato lo stabilimento alle norme del piano spiaggia, rispettato le richieste nello smontare le attrezzature al termine della scorsa stagione balneare, ed ora non possiamo rimontare i giochi per i bambini». Una beffa, per Flavio Muccioli, titolare del bagno 108-109, Playa del sol a Riccione, uno dei ‘superbagni’ che negli ultimi 3 anni si è rifatto il look investendo centinaia di migliaia di euro. La cosa paradossale, spiega la famiglia Muccioli, è che l’aver adeguato lo stabilimento a quelli che erano i dettami del piano spiaggia, rischia ora di essere un impedimento al montaggio dell’area giochi. «Abbiamo ridotto, come prescritto dalle norme, le superfici delle cabine di un 30%, oltre a riqualificare il bagno con piscine e altri servizi. Questo ha permesso di ampliare il cannocchiale visivo offrendo a chi passeggia sul lungomare, la possibilità di poter vedere il mare». Il tanto contestato cannocchiale visivo alla Playa del sol è stato rispettato. Ma ora «ci dicono che i giochi lo coprono»”, ilCarlino (p.5).
Aeradria non naviga in buone acque e il presidente della Provincia, socia di maggioranza, StefanoVitali sbotta su Facebook. “Leggiamo le parole che il presidente Stefano Vitali ha postato ieri su Facebook . «Siccome quando serve trapelano informazioni, non mi sembra sia ancora trapelato niente da parte della solerte procura sulle risultanze di un circostanziato esposto che riguarda un importante istituto di credito locale. Mah. Due pesi due misure?». Passo indietro 1. Sul Corriere di ieri si dava risalto a un passo in avanti nell’inchiesta dedicata alla società che gestisce l’aeroporto. In particolare al nuovo interrogatorio previsto per il presidente di Aeradria Massimo Masini, in veste di indagato. Le ipotesi di reato per Masini e il cda sono falso in bilancio e due violazioni della legge fallimentare. La notizia degli interrogatori (che potrebbero iniziare domani) viene interpretata come un nuovo impulso all’inchiesta penale. Tutto ciò mentre da parte del Tribunale si attende il via libera o meno al concordato di continuità. Ricordiamo che Aeradria ha accumulato perdite per una trentina di milioni”, Corriere (p.3).
Corsa contro il tempo per i costosi adeguamenti antincendio, mancano circa 800 alberghi all’appello, Corriere (p.3). L’associazione albergatori continua a non guardare di buon occhio una eventuale ulteriore proroga. “«In tanti - commenta la presidente Patrizia Rinaldis - stanno presentando domanda adesso o stanno terminando i lavori di adeguamento. Spero che nessuno, nonostante le tante autorizzazioni da chiedere, sia costretto a scendere sotto i 25 posti letto. Ci è stato chiesto un impegno enorme ed è giusto che sia premiato chi si è adeguato»”.
Tassi usurai, i costruttori portano le banche in tribunale, ilCarlino (p.3). “I COSTRUTTORI portano le banche in tribunale, accusandoli di «tassi usurai». Mutui, leasing, affidamenti, conti correnti. Le perizie tecniche preliminari di parte, commissionate dall’imprenditore Renato Ricci (già socio del compianto Gianni Fabbri al Pascià e al Pineta di Milano Marittima), sugli interessi chiesti a una trentina di imprenditori del settore costruzioni, da parte di una quindicina di banche del territorio, hanno portato a risultati sorprendenti. E all’avvio di procedimenti giudiziari in sede civile. «Nel 93 per cento dei casi esaminati dal commercialista da me incaricato per conto di questi imprenditori — spiega Ricci — il risultato indicava violazioni di vario tipo da parte degli istituti di credito». A quel punto Ricci si è rivolto, carte alla mano, a un avvocato civilista riminese, Stefano Paglierani, «per portare avanti il discorso del recupero di quanto versato indebitamente». Una somma, quella che emerge dalle perizie di parte, di 6 milioni e 380mila euro”.
La guerra delle scuole continua. La Provincia continua a non riuscire a offrire al Valgimigli una soluzione che non sia a scapito di un’altra scuole. Dopo l’Einaudi di Viserba che ha scongiurato il trasferimento, adesso remore dal Belluzzi, Corriere (p.5). “I professori del Belluzzi si oppongono alla Provincia, non vogliono stringersi per fare spazio alle classi del Valgimigli e minacciano di incrociare le braccia. Il presidente Stefano Vitali (Pd) non la prende molto bene e non fa neppure finta che non sia così. Dedica ai docenti una parola chiara. «Vergogna»”.
“La rabbia è “strutturale”. Quella dell’istituto per geometri “Belluzzi”, ad esempio, che da oggi «è in agitazione». Ancora da decidere le forme della protesta, il tipo di programma che seguiranno le giornate e quanto questo possa incidere sul normale percorso della didattica. La certezza sono le motivazioni che hanno prodotto lo stato di agitazione. Il personale del “Belluzzi”, compatto in una lettera indirizzata al dirigente scolastico, al consiglio d’istituto, alla Provincia e ai sindacati, spiega di «non poter accettare con rassegnazione la proposta della Provincia di Rimini di trasferire l’intero triennio del liceo linguistico Valgimigli per almeno dieci classi nei locali del Belluzzi sia al piano terra che al primo piano»”, NuovoQuotidiano (p.3).
Economia. “Oltre un centinaio di aziende del nostro territorio ha provato a fare un’analisi del suo stato di salute in ambito “ricerca e sviluppo” grazie all’“Osservatorio Innovazione Emilia-Romagna 2012” del Cise (Centro innovazione e sviluppo economico) della Camera di Commercio di Forlì-Cesena, con un’indagine realizzata tramite un questionario strutturato e sottoposto a un campione di 1.572 imprese emiliano- romagnole, distribuite in modo da essere rappresentative dell’articolazione per province (113 quelle riminesi coinvolte) e per settori economici di attività… L’effettiva portata dell’innovazione. Considerando la capacità innovativa delle imprese, emergono alcune criticità di rilievo. Un primo punto critico, da mettere certamente in evidenza, indica che quasi la metà (48,7 per cento) delle aziende intervistate di Rimini dichiara di non aver introdotto alcuna innovazione nell’ultimo triennio. Si è così potuto osservare che la quota di imprese non innovative si riduce significativamente al crescere delle dimensioni delle stesse, tanto che le imprese non innovative di Rimini risultano tutte di piccole dimensioni. E rispetto al settore economico si ravvisa una più elevata quota di imprese non innovative nel settore della moda, del legno e dei mobili, sia a livello provinciale che regionale”, NQ (pp.12-13).
“RIMINIWELLNESS ha fatto boom. Manca solo l’ufficialità, ma l’obiettivo dei 230mila visitatori è stato ampiamente centrato”, ilCarlino (p.2).
Nove bar dubbiosa. “«Ancora non si è detta l'ultima parola, ma a questo punto siamo quasi sicuri: la Nove bar quest'estate non si farà». Marco Poziello, uno degli organizzatori dell'evento, è quasi certo – si sbilancia sulla percentuale, «no all' 80%” - e, dopo qualche settimana di incertezza (“è da giorni che ci telefonano in tanti, tutti a chiedere se si farà”), pare che i tanti riminesi amanti della pedalata etilica che tanto successo ha avuto e tanto ha fatto discutere in passato potranno mettersi il cuore in pace – per quest'anno almeno, in futuro si vedrà»”, NQ (p.5).
Intervista di NQ (p.6) al presidente provinciale di Confcommercio Gianni Indino.