Rimini | Aeradria, Comune: Pd, Fds e Idv sostengono nuovo concordato soci e si appellano a Carim
Anche i gruppi di maggioranza in seno al consiglio comunale di Rimini entrano nella crisi di Aeradria. Lo fanno perché “abbiamo tempo fa votato una delibera in consiglio e crediamo nell’aeroporto”, spiega l’Fds Savio Galvani. Lo fanno con un documento dal titolo tanto esplicito quanto incoraggiante (“Salviamo l’aeroporto di Rimini!”) che sarà discusso dai colleghi del consiglio provinciale lunedì.
Prima un po' di storia. “Non tutti ricordano che solo 10 anni fa la sorte dell’aeroporto ‘Fellini’ di Rimini pareva segnata: passeggeri in calo, concorrenza spietata di città confinanti, una certa ‘freddezza’ bolognese che tra i due pareva privilegiare lo scalo di Forlì. Mancava solo il cartello ‘chiuso’, poi del resto c’era tutto. Se in 10 anni siamo passati dalla discussione su un inutile ‘campo di patate di Miramare’ a un aeroporto che nel 2011 ha sfiorato un milione di passeggeri, primo in Italia sul mercato russo, con un indotto economico quantificato in 900 milioni di euro/anno per il territorio, il merito va senz’altro riconosciuto a chi- a partire dalle Istituzioni pubbliche socie- ha creduto a un volano necessario come l’acqua alle infrastrutture che veicolano turisti e ospiti (e dunque benessere e occupazione) lungo l’arco dei 12 mesi”, scrivono Pd, Idv e Fds.
“Questo va rivendicato con orgoglio: Rimini poteva scegliere di rinunciare al suo aeroporto in disarmo, non solo non lo ha fatto, ma ne ha ricostruito credibilità e solidità, immettendo in esso energia e risorse. Servivano investimenti sullo scalo per renderlo conforme agli standard di aeroporto in crescita, di valore nazionale. Sono stati realizzati con i risultati conseguenti (nei cinque anni tra 2006 e 2011 si è raggiunto lo stesso numero di passeggeri registrato nel quindicennio tra 1991 e 2005), confidando fiduciosamente nella concessione di una linea di credito, ordinaria per un’impresa in netta crescita come Aeradria. La mancata erogazione di credito bancario, conseguenza della crisi economica esplosa nel 2010, ha messo la società aeroportuale nelle stesse condizioni di migliaia di imprese nella nostra provincia: crescenti difficoltà finanziarie nonostante le concrete e consistenti potenzialità di ulteriore sviluppo”. Tutta colpa della crisi, quindi secondo i gruppi di maggioranza, che si appellano alle banche e ai creditori.
“E’ lampante come, nel caso in cui le banche avessero accolto la richiesta di credito per potenziare lo scalo secondo gli standard qualitativi previsti per un aeroporto in netta crescita, Aeradria avrebbe evitato la sofferta fase vissuta nell’ultimo anno e mezzo, con le problematiche finanziarie a crescere sino a prendere in considerazione l’ipotesi di un fallimento, capace di lasciare completamente a terra territorio e creditori”.
Ma rispetto a un fallimento certo “i soci di Aeradria hanno scelto un’altra strada, non facile, non piacevole: quella del concordato in continuità. Una strada percorsa per non permettere il fallimento del ‘Fellini’, con grave detrimento per il territorio. E se il Tribunale di Rimini ha individuato criticità nell'istanza di concordato, ora sosteniamo lo sforzo dei soci di superare tali rilievi, attraverso una nuova proposta di concordato. Lo ripetiamo: sosteniamo in maniera convinta il lavoro dei soci nel ripresentare la proposta di concordato. Non possiamo disperdere un patrimonio che dà ricchezza e lavoro all’intero Riminese come l’aeroporto. Per questo chiediamo che intorno ad esso, alla sua importanza, alla sua evidente centralità nelle strategie presenti e future di sviluppo territoriale, si stringano anche i creditori, a partire dalla principale banca provinciale. Così come due anni fa il territorio ha partecipato attivamente al salvataggio dell’istituto di credito in difficoltà, il nostro auspicio è che prevalga quella bilateralità di azioni e intenti nei confronti di Aeradria che ha un significato enorme per Rimini”. Appello affatto velato a uno dei maggiori creditori, Banca Carim.
“Siamo convinti di raccogliere il sentimento diffuso di tutta la città di Rimini, che rappresentiamo nelle istituzioni locali, e faremo tutto il possibile perché l'Aeroporto di Rimini continui ad essere la porta di Rimini sul mondo, così come l'abbiamo costruito”.