Aeradria, Carim capofila dei creditori, approva il suo piano. Evasione, gdf sequestra due appartamenti a Formica. Amministrative, il 5Stelle si guarda dentro
Aeradria, Carim approva il suo piano. “CARIM getta la maschera. Esce allo scoperto l’istituto di credito: ieri il consiglio d’amministrazione ha approvato il progetto per salvare l’aeroporto dal fallimento e diventare (insieme agli altri creditori) l’azionista di maggioranza di Aeradria. L’istituto di credito è alla guida «degli altri importanti creditori interessati a partecipare all’operazione di ricapitalizzazione», e ha già pronto un piano industriale (messo a punto insieme ad alcuni esperti del settore) per il ‘Fellini’. Un piano che ricalca in buona parte quello già presentato al Tribunale dagli enti soci di Aeradria nella prima ipotesi di concordato poi bocciata dai giudici, e che punta ad almeno mezzo milione di passeggeri ‘salvando’ tutti i collegamenti con i russi. Nel piano della Carim però c’è in più il progetto di San Marino, che vuole aprire uno scalo nello scalo con voli e traffico merci al ‘Fellini’ e un’unica dogana. La banca è pronta a giocare la sua parte, ma a patto che sia chiara una cosa: «E’ ineludibile che i creditori, visto l’ingente apporto finanziario di questi anni, rinunciando ai crediti vantati diventino i soci di maggioranza della società»”, ilRestodelCarlino (p.7).
“Azzerano per il momento i loro crediti, conferendoli nel capitale sociale di Aeradria. Alleggeriscono la pesante situazione debitoria dell’aeroporto. Presentano un piano di rilancio. E diventano soci di maggioranza. Il tutto puntando a «una governance adeguata». A disegnare la nuova strategia sono i principali creditori della società per azioni che gestisce il Federico Fellini - le cui intenzioni sono emerse ieri per bocca della Carim, al termine del Consiglio di amministrazione. Una serie di proposte diretta al socio di maggioranza dell’aeroporto: la Provincia”, CorriereRomagna (p.5).
“Piazza Ferrari non manca di controbattere a chi (i politici di maggioranza di Comune e Provincia) l’aveva implicitamente tirata in ballo per mancata erogazione di credito ad Aeradria: «chi ne parla certamente si riferisce ad una nota operazione di finanziamento, organizzata da un pool di banche al quale Banca Carim era assolutamente estranea, che all’ultimo momento non si è concretizzata per il disimpegno di alcuni Istituti di Credito, e di cui a Banca Carim non potrebbe essere attribuita alcuna responsabilità diretta o indiretta»”, LaVocediRomagna (p.14).
Evasione. “SOTTO sequestro la casa di viale Vespucci su tre piani, con solarium e piscina vista mare dell’imprenditore Mario Formica e sigilli anche alla villa pesarese del cinquantottenne imprenditore, al top del settore degli allestimenti. La Guardia di Finanza, con in mano un decreto del gip di Rimini, ieri gli ha sequestrato beni per oltre 4 milioni di euro tra i due immobili e conti correnti bancari, inoltre lo ha denunciato per omessa presentazione della dichiarazione dei redditi per gli anni 2007, 2008, 2009, 2010 e 2011. Secondo le Fiamme Gialle Formica avrebbe evaso infatti 4.172.226 euro di Ires e Iva attraverso i redditi non dichiarati della società Artexpo. Società che risulta sammarinese, ma che lo sarebbe solo in modo fittizio, cioè si tratterebbe di un caso classico di esterovestizione. Il Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza è arrivato all’Artexpo dopo una normale verifica fiscale all’Alfad, la ditta italiana”, ilCarlino (p.3).
“Formica, secondo l’accusa, avrebbe gestito in prima persona da Rimini la società fittiziamente stabilita sul Titano, prima come amministratore unico di diritto, dal 2005 al 2010, e poi come amministratore di fatto, nonostante un altro soggetto fosse subentrato nella carica. La sammarinese, per gli investigatori, va considerata “re - si den te” in Italia dove è stabilita la sede amministrativa di fatto”, Corriere (p.3).
Amministrative. “Lo ha fatto alla sua maniera, postando il proprio pensiero con tanto di nota a piè di pagina (!) su Facebook. Passando per una citazione delle strategie belliche di Gengis Khan, shakerate con linguaggio e concetti di marketing ed organizzazione aziendale, per arrivare ad una tripletta concettuale non proprio alla portata di tutti: ovvero "Teorema dell'Impossibilità di Arrow, Non Transitività della Fiducia fino al Dilemma del Prigioniero". Da Luigi Camporesi una voce fuori dal coro sul risultato elettorale del Movimento 5 stelle alle elezioni amministrative di domenica e lunedì scorsi. Il consigliere comunale fu il candidato a sindaco scelto due anni fa dal Movimento per le amministrative a Rimini, dove i grillini conquistarono ben tre seggi grazie ad un 11,76% di preferenze: un risultato che fu la vera notizia della tornata elettorale che portò all'elezione a sindaco di Andrea Gnassi. Ora dice: "Il voto di ieri è stato deludente, complessivamente una sonora sconfitta per il MoVimento 5 Stelle". Lo scrive su Facebook, dove passa al contropelo gli errori del movimento, nelle stesse ore in cui Grillo ragiona sull'esistenza delle due Italie, Italia A (i cattivi elettori) e B (i buoni, alias chi ha votato Ms5), senza timore di prendersi delle scomuniche”, NuovoQuotidiano (p.3).
Direzione provinciale Pd. “Nell’incontro è stato delineato il percorso del Pd riminese verso il congresso di ottobre. Non ci sarà una reggenza, né di un singolo né di un triumvirato, per la segreteria provinciale: le redini restano all’on. Petitti, che però dovrà riorganizzare i vertici. E soprattutto dovrà mettere mano alla segreteria comunale di Rimini. Il desaparecido Federico Berlini ancora non si è dimesso, ma lo faranno fuori i suoi: già questa settimana la Petitti incontrerà i circoli di Rimini per trovare il sostituto. I candidati? Morolli è spinto dai renziani, Giorgetti più che Agosta potrebbe essere l’altro nome in campo”, ilCarlino (p.7).
Trc, la situazione a Riccione. “Il sindaco di Riccione, Massimo Pironi, si è come “vantato” di aver fatto ricorso al Tar, contro l’ingiunzione di pagamento di una fattura di circa 2.800.000 euro presentata da Am (Agenzia Mobilità). E’ un ricorso “sulla forma”, ovvero che Am non poteva fare una ingiunzione di pagamento (forse implorare in ginocchio per incassare quanto dovuto da anni, o passare tramite un arbitrato, avrebbe ottenuto miglior risultato?), mentre sul fatto che questi soldi si debbano pagare (tanto che c’è persino un mutuo acceso per la bisogna) non ci sono dubbi. Insomma, si prende tempo, pagando laute parcelle agli avvocati. Veniamo poi alle famose “varianti” all’Accordo di programma. Qui se non siamo alle barzellette è perché alla fine da ridere (leggi soldi da pagare, chiaramente da parte dei cittadini perché gli amministratori pescano nelle nostre tasche) ci sarà ben poco. Ora siamo passati da un “no convinto” al Trc a un “vediamo cosa possiamo cambiare”, il che vuol dire accettare il Trc. Per prima cosa si chiede l’impossibile, ovvero cassare, eliminare, togliere l’art. 21 dell’Accordo di programma del 2008 che recita come “non si può recedere unilateralmente dal progetto del Trc”. Già immaginiamo la risposta dell’altro “azionista”, al 70%, di questo progetto, ovvero il Comune di Rimini: “niente da fare, chi è salito su questa carrozza non può scendere, neanche tirando il freno di emergenza”. Veniamo così al “fattibile”. Qui, pur di non far passare la corsia protetta lungo i viali Portovenere, Rimini e dei Mille, si è disposti a “inventarsi” un circuito per bus navetta. Infatti prende sempre più piede l’idea che il Trc, su corsia protetta, si fermi all’Ambio”, LaVoce (p.18).