Ciclabile lungomare, arriva la prima denuncia. Aeroporti, privato conviene. Antincendio alberghi, 5 ordinanze di chiusura a Rimini. Alfad pensa di chiudere
Ciclabile lungomare, il ciclista ferito domenica mattina denuncia il Comune, ilRestodelCarlino (p.3). “«LO SCRIVA pure: la pista ciclabile sul lungomare è una bellissima idea, ma è stata fatta con i piedi. E l’incidente capitato a me è solo il primo, statene certi». Tant’è che Luciano Serra, il 73enne che ha avuto la peggio domenica mattina nello scontro avvenuto sulla ciclabile, all’altezza del bagno 8, è deciso a portare il Comune in tribunale. «Perché questa pista è proprio pericolosa, e quello che è successo a me può capitare a tanti altri». A Serra, pensionato e appassionato di bici («vado ancora, con quella da corsa») non sono affatto piaciute le parole del comandante della polizia municipale Vasco Talenti”.
Marco Lombardi, invece, boccia l’intervento difensivo di Massimo Totti, LaVocediRomagna (p.14).
Il NuovoQuotidiano è andato a verificare le condizioni di tutte le ciclabili della città, (p.5).
Aeroporti, “il 94% circa in mano pubblica è una specie di record negativo italiano di Aeradria, secondo solo alla Gesap di Palermo (95%), che peraltro ha fatturato 38 milioni nel 2010 avendo una perdita di soli 137mila euro, e “viaggia spedita verso la privatizzazione” già deliberata da Comune, Provincia e Camera di Commercio. Perché il punto discriminante è questo: andando a guardare i bilanci delle società aeroportuali, come abbiamo fatto noi ieri, si scopre che più alta è la quota dei privati, migliori sono i risultati. Negli scali dove la longa manus pubblica e quindi partitica è meno forte, in genere si fanno utili. La Sacbo di Orio al Serio, già citata da Alfredo Aureli, ha fatto nel 2012 un utile di 15 mln € (erano 10,6 nel 2011) con un fatturato di 108,6 mln. A Firenze 3,3 mln € di utile (erano 3,2), fatturato di 49,7 mln €. A Venezia (società quotata in borsa dove il pubblico è sul 12%), 31,8 mln € di utile (erano 40,3), fatturato di 352,5 mln €. Invece a Crotone i soci pubblici controllano il 69,3% di un aeroporto nel quale ieri mattina alle 9 e mezzo nessuno rispondeva al telefono (né la segreteria, né l’amministrazione, né il centralino) e il sito internet non fornisce né i dati societari né gli scassatissimi bilanci. Una brutta prova che non è un caso isolato. Anche Aeradria nel suo sito internet (www.riminiairport.com) fa la stessa cosa”, LaVoce (p.13).
Adeguamenti antincendio. “Sono cinque le ordinanze di chiusura recapitate sinora agli hotel di Rimini che non si sono ancora adeguati alle normative anti incendio. Ordinanza che non significa automatica chiusura perché da quando la macchina degli accertamenti bussa alla porta, i titolari hanno 30 giorni di tempo per mettersi in regola…Sinora gli accertamenti effettuati a Rimini hanno riguardato solo le 279 strutture annuali (su un totale di circa un migliaio), di queste sono circa 20 quelle non in regola”. Allargando alla provincia, “il vice comandante dei vigili del fuoco, ingegnere Antonio Petitto sottolinea che sinora «sono state passate al setaccio 500 strutture (sono quasi duemila in provincia), sia sul posto che sulla carta». Le verifiche riguardano tutti gli hotel che hanno più di 100 posti letto, mentre per quelli sotto quota 100 è sufficiente un controllo a campione. Cinque i tecnici a disposizione per i sopralluoghi: nella migliore delle ipotesi, se ne possono effettuare due al giorno”, CorriereRomagna (p.3).
Sicurezza, “non lasciateci soli. Questo in estrema sintesi l’appello comune dei comitati turistici della zona Sud, preoccupati per quella che si preannuncia essere un’estate calda, anche e soprattutto sul fronte ordine pubblico”. Werter Ricci del comitato di Miramare ricorda: “Un paio di settimane fa ci è stato comunicato che sarebbe stato mantenuto il presidio in via Oliveti, me lo auguro per noi residenti e per i turisti… Di vero e proprio bronx parla Gilberto Montebelli, referente del Comitato turistico di Rivazzurra. “E’ brutto da dirsi ma leggendo certi episodi di cronaca sembra i nostri quartieri si siano trasformati proprio in questo, una situazione che in estate rischia di diventare ad alto rischio. Il governo centrale dovrebbe riconoscere che Rimini è una realtà particolare e inviare maggiori uomini invece che ridurne il numero”, NQ (p.3). Chiede maggiori rinforzi anche il consigliere comunale Astolfi.
I nonni contro la tassa di soggiorno. “PENSIONATI in rivolta contro l’imposta di soggiorno. Colti di sorpresa dal balzello sulla vacanza, molti rifiutano di pagarla. Altri pagano ma annunciano che l’anno prossimo cambieranno località. Basta fare un giro a Rimini sud, area d’elezione del turismo sociale, per toccare con mano il malcontento. Franco Baravetto, capogruppo Montanari Tour all’hotel Arno di Miramare, commesso in pensione: «In spiaggia mancano bocce e pedane, qui ci tassano, una grande delusione». Anna Prota, ex impiegata: «L’estate prossima non torneremo e faremo pubblicità negativa a Rimini.Noi abbiamo sempre lavorato e pagato le tasse, ma questo è troppo». «Porteremo i tanti amici del nostro circolo negli Abruzzi — fa eco il marito, Leopoldo Tiso, ex operaio Pirelli —. Io vengo a Rimini da una vita, dal ‘74, ma essere tassati perché veniamo in vacanza è il colmo»”, ilCarlino (p.2).
Evento commercio. “Il super evento del commercio in stile Saint Tropez non si fa più. La data prescelta era quella di domani, venerdì 7 giugno, per 24 ore di shopping no stop, prezzi speciali, musei aperti, movida e tante sorprese…Sui 350 del centro storico avevano dato il loro assenso 90 attività”, tanto che si pensa di cancellarlo del tutto dal cartellone estivo, Corriere (p.3).
Treni, il mistero del Frecciarossa. “Il Frecciarossa raddoppia ma la nuova relazione estiva Milano-Ancona che debutterà domenica 9 giugno con fermata anche a Riccione e Cattolica non è ancora prenotabile. Andando a consultare il sito di Trenitalia il treno è presente ma alla voce prezzi appare la scritta “posti esauriti. Soluzione non acquistabile”. Che Trenitalia intenda attivare il servizio non vi è ombra di dubbio visto che lo annuncia nel comunicato ufficiale. Il contrattempo lascia una serie di perplessità: staranno forse pensando di ridurre la periodicità ai fine settimana o forse stanno pensando di utilizzare un materiale diverso dal Frecciarossa, come l’Etr 610 che però è un Frecciargento e ha una composizione più ridotta che permette di arrivare più facilmente al tutto esaurito?”, LaVoce (p.20).
Alfad pensa di chiudere. “I MAGISTRATI hanno affidato al commercialista Giancarlo Ferrucini, il compito di amministrare i beni dell’Alfad, per permettere all’impresa di poter continuare la sua attività. Anche se per l’azienda la fine sembra segnata. Il provvedimento nei confronti di Mario Formica, accusato dalla Guardia di Finanza di aver evaso più di 4 milioni di euro attraverso i redditi non dichiarati della società sammarinese di cui è stato amministratore fino al 2010, l’Artexpo, ha avuto un effetto boomerang sull’Alfad. ALCUNE BANCHE, dopo il sequestro dei conti, hanno subito revocato i finanziamenti all’azienda e alle società controllate. Lunedì scorso, Formica ha convocato i sindacati per spiegare la situazione e annunciare che se le cose non cambieranno, l’azienda potrebbe chiudere e lasciare a piedi i lavoratori. Che non sono pochi: 67 nella sola Alfad, un centinaio in tutto, senza considerare l’indotto”, ilCarlino (p.4).
“L’Alfad non c’entra nulla con l’inchiesta che vede indagato Formica, eppure di fatto è in uno stato di blocco essendo “bloccato” economicamente il suo titolare. La sola notizia del sequestro e dell’inchiesta, oltre alle incertezze sull’amministrazione dei beni, hanno suscitato scalpore nell’ambiente industriale e pure in quello bancario. Pur di non sospendere il lavoro la settimana scorsa i lavoratori stessi si sono auto-tassati per poter pagare i carburanti dei mezzi che dovevano trasportare i prodotti. Così non può durare a lungo, ma l’eventuale chiusura dell’Alfad avrebbe costi sociali molto alti”, LaVoce (p.15).
Lavoratori frontalieri, ieri alla Camera le commissioni Esteri e Finanze hanno ratificato l’accordo sulle doppie imposizioni, Corriere (p.8).
Su tutti i giornale l’elezione di Nadia Urbinati tra i 35 saggi chiamati dal premier Letta a studiare le riforme costituzionali. “Basta rileggere qualche recente editoriale scritto per il quotidiano “La Repubblica” per capire la sua posizione contraria a una politica “personalistica”, come dicono gli oppositori del presidenzialismo. Scriveva poco più di un anno fa, il 4 maggio 2012: “Allo stato attuale, la nostra è una democrazia parlamentare. La quale, vale la pena insistere, si regge sui partiti politici non su individui che si candidano come singoli”. E il 15 novembre, in piena campagna per le primarie del Partito Democratico: “La leadership democratica nelle democrazie parlamentari segue altre logiche che non sono, o sono raramente, personalistiche”. Inoltre ieri, rispondendo ai tanti messaggi di auguri e congratulazioni sulla sua bacheca personale di Facebook, Urbinati ha rassicurato chi le chiedeva di opporsi ai progetti di presidenzialismo: “Sono contraria all'uso politico della Costituzione, e sono contraria alla trasformazione presidenzialista della nostra democrazia parlamentare”, si legge in risposta a un commento”, NQ (p.7).