La partita Maggioli. Le pagelle dei giocatori

Sabato, 17 Marzo 2012

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La partita Maggioli. Le pagelle dei giocatori


La partita che si era aperta con la richiesta di dimissioni del presidente della Camera di Commercio Manlio Maggioli è finita. In attesa del girone di ritorno, come ogni rubrica sportiva che si rispetti, proviamo a stilare le pagelle dei giocatori che si sono affrontati sul campo. Che poi non sono altro che i commenti che si sentono in qualsiasi bar o consesso più elevato della città. E questo è il lato brutto della storia.


Salvatore Bugli L’uomo forte della Cna, il candidato a tutto, all’inizio ha provato ad imitare William Wallace. A differenza di Braveheart, quando il gioco si è fatto duro ha preferito rientrare nei ranghi sperando che il futuro lo catapulti comunque sullo scranno. Calcolatore pavido


Mauro Gardenghi Ha dato l’impressione che quando si parlava di Maggioli gli fischiassero un po’ le orecchie. Il perenne direttore della Confartigianato in fondo anche lui è considerato un pezzo del passato che non vuol passare. Da soldatino di scuola moderata non ha urlato che Maggioli si doveva dimettere e, quando è arrivato il momento della resa dei conti, si è rifugiato in una assenza strategica. Democristiano doc

 
I Sindacati In questa battaglia tutti più o meno hanno cambiato bandiera a seconda degli eventi, loro si sono assunti il ruolo di integerrimi paladini della moralità pubblica. Hanno provato a giocare alla rivincita contro l’imprenditore ricco e di successo. Coerenti ma datati


Stefano Vitali e Andrea Gnassi I gemelli diversi della politica riminese questa volta ne escono con la coda fra le gambe. Il castigatore dei costumi Vitali parte lancia in resta perché quando sente puzza di evasione fiscale gli si ingrossa la vena. L’inquilino pro-tempore di Palazzo Garampi gli va dietro e già si frega le mani: adesso faccio fuori anche questo “vecchio”, in fondo è l’unico mestiere che mi riesce bene. Entrambi dimenticano che all’epurazione di Maggioli non segue l’arrivo di uno più puro ma semplicemente un commissario. Quando il moralismo e la fregola delle dichiarazioni a tambur battente impediscono di ragionare di politica. Alla fine entrambi restano con un pugno di mosche in mano. Impulsivi e incompetenti


Rifondazione comunista e sinistre Qualunque sia l’argomento in discussione, loro hanno sempre la stessa ricetta, una bella manifestazione e poi tutti a casa. Liturgici


La Voce di Romagna Sempre in prima fila quando si tratta dar battaglia alla nomenklatura locale, il quotidiano diretto da Gianni Celli si presenta ai lettori come l’avvocato d’ufficio di chi sta attaccato alla poltrona da ormai vent’anni. Stranamente dimentica che sullo scranno Maggioli è arrivato grazie ai buoni uffici di post ed ex comunisti. Opportunista


Patrizia Rinaldis La signora degli albergatori cerca di fiutare dove tira il vento, quindi prima si scaglia contro Maggioli e poi si accoda. Banderuola


Maurizio Focchi E’ il grande difensore del presidente della Camera di Commercio, anche se ci mette tre giorni per uscire con una dichiarazione. A qual pro? Solidarietà imprenditoriale? Lento e corporativo


Ente Fiera Un silenzio assordante quello del presidente Cagnoni, socio di Maggioli in molte partite pubbliche. Accorto


Manlio Maggioli Ha sempre perso l’occasione per stare zitto o per dire qualcosa di sensato, fino a rendersi antipatico per le continue autodifese dell’indifendibile. Non è riuscito a dire qualcosa di simpatico e intelligente nemmeno dopo aver vinto. Ha ceduto alla tentazione di stravincere. Sempre a ribadire che è tutto legale, sempre ad alludere… E un pensierino nuovo sulla Camera di Commercio? Incontinente