Rimini | Aeroporto Fellini, CdR chiama in campo la Regione
Aeroporto, secondo l’associazione Cuore di Rimini nella soluzione dovrebbe avere un ruolo decisivo la Regione Emilia Romagna. “Visto che gli investimenti su servizi universali come il trasporto pubblico locale e le ferrovie in realtà sono presenti esclusivamente nella parte emiliana della regione si possono creare strumenti di compensazione per i territori non interessati? Se questo è possibile con che iter e con che tempi?”, sono queste le domande del presidente di CdR, Corrado Paolizzi, che precisa di prendere posizione “senza polemica e al servizio della nostra città”.
Paolizzi parte da due considerazioni condivisibili, “il nostro territorio non potrebbe sopportarne non solo la cancellazione ma anche una drastica riduzione dell'operatività”, e si è messo a ‘studiare’. “Abbiamo spulciato alcuni dati relativi alla politica infrastrutture della regione Emilia Romagna”. Tra gli esempi portati da CdR Ferrovie Emilia Romagna, Servizio Ferroviario Metropolitano Bologna, TpER, People mover. “L'impressione che ne abbiamo ricavato è che gli investimenti su servizi universali come il tpl (trasporto pubblico locale) e le ferrovie in realtà sono presenti esclusivamente su parte della regione, la parte emiliana. “Si potrebbe obiettare che la Regione deve muoversi all’interno di un quadro europeo che definisce gli aiuti di stato. Si porta come riferimento l’aeroporto delle Marche attualmente posseduto dalla regione Marche per il 73%, dove a diverso titolo e nel rispetto delle normative sono stati investiti 28.529.543 euro (apporti nel capitale sociale, compensazione per oneri di servizio pubblico, contributi fas e por per infrastrutture, attività promozionali)”.
Comunque, “l'idea che ci è venuta sarebbe quella di richiedere strumenti di compensazione per i territori non giustamente interessati in particolari settori, nel caso di Rimini, facciamo riferimento all'aeroporto cittadino”. Per ottenere ciò l’associazione CdR si appella affinché i riminesi a Bologna, cioè “Melucci Maurizio, Lombardi Marco e Piva Roberto”, si facciano portavoce dell’istanza. “Siamo preoccupati per la continua esclusione di Rimini dai tavoli che contano e portano ricchezza al territorio”. Un ruolo la politica riminese potrebbe, dovrebbe, secondo Paolizzi, iniziare a giocarlo. “Se la politica riminese fino ad oggi ha accettato di farsi mettere da parte solo perché Rimini economicamente si autogestiva grazie ai propri operatori, oggi gli scenari sono cambiati e bisogna imporsi con forza per avere almeno quanto gli altri territori; in questo i nostri consiglieri regionali devono sentirsi investiti di questa responsabilità. Viviamo l’epoca dove il prodotto turistico viene collocato velocemente su internet assieme ad un volo low cost ed un aeroporto di prossimità; il bacino turistico della costa romagnola rappresenta una delle prime realtà turistiche europee, si merita ed ha la necessità strategica di essere sostenuto”. Esempi l’aeroporto della Girona in Spagna e in Italia l’aeroporto delle Marche, e gli aeroporti di Puglia.