Rimini | Pizzolante sulla querelle toponomastica: E adesso che farà Gnassi? Un ballottaggio tra don Giussani e Giovanni Paolo II?
La ciliegina sulla torta potrebbe essere un bel ballottaggio tra il beato quasi santo Giovanni Paolo secondo e il servo di dio aspirante beato don Luigi Giussani. Il deputato del Pdl Sergio Pizzolante commenta gli ultimi scambi di responsabilità all’interno della giunta riminese rispetto all’imbarazzante telenovela legata all’intitolazione o meno di una rotonda (poi, nemmeno di una piazza o di una strada) al fondatore di Cl e ispiratore del Meeting, don Luigi Giussani. Le ultime due puntate ieri e oggi sul Carlino. “Abbiamo appreso dall’assessore Imola – attacca Pizzolante – che è stato il sindaco Gnassi a bloccare l’intestazione di una rotonda a don Giussani, per le note vicende (tutte da dimostrare) del Meeting. Oggi Gnassi bacchetta il suo assessore perché «non doveva parlare», inventandosi che ci sarebbe una candidatura, per la stessa rotonda, anche di Giovanni Paolo II. Immagino che il sindaco come prossima mossa proporrà il ballottaggio fra don Giussani e il Papa Santo. A meno che qualcuno non sollevi un nuovo caso, viste le vicende dello Ior, la banca Vaticana, e anche l’intestazione a Papa Giovanni paolo II venga messa in discussione”.
Secondo Pizzolante è “grave sia utilizzato per nascondere una scelta inspiegabile e vergognosa” la memoria di papa Paolo Giovanni II. “Gnassi farebbe una più bella figura a chiedere scusa e dare il via, al più presto, all’intitolazione della rotonda a don Giussani. E, visto che ci siamo, trovi anche un luogo degno da intestare a Papa Paolo Giovanni II, mettendo fine così a una querelle che non fa onore a Rimini. Ciò per una questione di rispetto della memoria di personalità illustri come quelle in questione”. Il deputato del Pdl fa infine notare che “in una città come Rimini che ospita fra Meeting ed altri eventi 700/800 mila persone all’anno di un movimento religioso come Comunione Liberazione, il sindaco Gnassi dovrebbe trovare un minimo di lucidità per chiedere scusa ad ognuna di queste persone prima che, oltre al danno al buon senso, si provochi anche un danno materiale per la città. Io penso che i riminesi, nonostante Gnassi, debbano poter dire sempre ai tanti amici di Don Giussani: «siete e sarete sempre benvenuti a Rimini»”.