Rimini | Impianti sportivi: prelazione e interessi legali per le società morose e in crisi
Per le casse del Comune di Rimini i canoni pagati dalle società sportive per l’utilizzo di 75 impianti pubblici significa in euro poco più del 10 per cento circa rispetto agli oltre 2,8 milioni spesi dall’ente fare fronte a tutti i costi. Si parla di una realtà, composta da circa 110 associazioni per oltre 1.700, non indenne ai colpi della crisi: una trentina di società sono in difficoltà e lo scorso aprile non sono riuscite e versare la quota dovuta al Comune (per un buco quantificato in 52mila euro). E’ per questo che arriverà in consiglio comunale col parere favorevole della prima commissione (astenuta la minoranza) la modifica al Regolamento della gestione e dell'uso degli impianti sportivi comunali. “Da un lato – ha spiegato l’assessore allo sport (e al bilancio) Gian Luca Brasini – abbiamo voluto facilitare nel miglior modo possibile le società sportive in merito al pagamento della mora per mancato pagamento, con l’applicazione del tasso legale, ovvero quello più conveniente possibile. Dall’altro, vogliamo disciplinare, in maniera più adeguata alle esigenze delle società sportive, anche l’utilizzo dei due impianti principali come il Romeo Neri e il Palasport Flaminio, recependo l’opportunità di garantire spazi per allenamenti e partite alle società emergenti, come ad esempio può avvenire in caso di promozione e passaggi di categoria”.
Tra le novità proposte in delibera c’è quella di favorire lo svolgimento delle manifestazioni turistico – sportive, ma non solo. Per esempio, se chi ha in gestione più impianti non paga il canone per uno solo non perderà più il diritto di prelazione per tutti (come precedentemente contemplato). “In consiglio – dice Nicola Marcello (Pdl), presidente della commissione – chiederò che questa regola, giusta perché va incontro a società in difficoltà, valga solo per tre anni e non oltre, perché oltre potrebbe nuocere alle società sane, a chi si sforza per tenere i conti in regola. Si tratta di un limite temporale che in delibera manca e che va aggiunto anche per salvaguardare il Comune”.
Altra novità rispetto al conteggio della morosità: non più 2 euro al giorno, ma gli interessi legali di mora al 2,5 per cento, “perché col vecchio sistema – spiega Marcello – si rischiava di pagare più per la mora che per il mancato canone. Proporrò, invece, un altro emendamento rispetto alla concessione gratuita degli impianti. In occasione di manifestazione per disabili e forze armate si calcola una gratuità del 50 per cento, che nel caso dei disabili vorrei fosse portata al 100 per cento”.
Una modifica importante contenuta nella delibera è quella di smezzare la rata per le società, ma non per il prossimo anno sportivo, che fino ad adesso si è pagata in una unica solo a fine stagione (entro il 30 aprile). La delibera propone di aggiungere un acconto del 50 per cento (con scadenza al 30 novembre) che però la commissione ha rimandato, almeno per ora, viste le condizioni precarie delle società.