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29 07 2013 | Rimini | Cna Nautica: convegno teso, ma in Decreto del fare prime mosse per uscire dalla crisi

Lunedì, 29 Luglio 2013

tortora-scuroRimini | Cna Nautica: convegno teso, ma in Decreto del fare prime mosse per uscire dalla crisi

 

Nautica alla riscossa oggi a Rimini nell'ambito del convegno promosso da Cna. I numeri per il settore non sono incoraggianti nemmeno per l'Emilia Romagna, seconda in Italia per numero di addetti (il 17 per cento sul totale) e terza per numero di imprese (pari al 10 per cento), tra Ravenna, Forlì Cesena e Rimini. "Dallo scoppio della crisi economica nell’autunno 2008 infatti, il settore della nautica in Italia ha visto i propri fatturati crollare di circa il 90 per cento, con una conseguente perdita di oltre 25 mila posti di lavoro", fanno notare da Cna, a livello nazionale.

 
Assenti i politici, ad eccezione del consigliere regionale del Pdl Marco Lombardi, della crisi del settore se ne è parlato tra associazioni e produttori, con Gianni Sorci (direttore della Marina di Rimini), Giovanni Parmeggiani (presidente dell’Assonautica di Rimini) e Giancarlo Gamberini (responsabile nazionale di Cna Nautica) che ha avuto l'onere di tracciare i dati impietosi, ma anche l'onore di illustrare i provvedimenti contenuti nel Decreto del fare (promessi qualche tempo fa dal ministro per le infrastrutture, Maurizio Lupi, in visita a Bologna).


L'articolo 23 interviene sulla tassa di proprietà (che nella sua versione annuale viene soppressa per imbarcazioni fino a 14 metri e dimezzata per imbarcazioni fino a 20 metri), "un segnale positivo - ha sottolineato Gamberini - più dal punto di vista politico che economico", e con importanti novità anche rispetto al noleggio di imbarcazioni da diporto. C'è poi l'articolo 22 che prevede l'aumento di produttività dei porti investendo dai 70 ai 90 milioni del fondo annuo in azioni di sicurezza, manutenzione e riqualificazione delle infrastrutture e anche il recupero di aree portuali dismesse da destinare allo sviluppo del turismo nautico. Sempre rispetto al 22, ha sottolineato infine Gamberini, si sta valutando l'inserimento di norme uniformi rispetto alle procedure e alla vigilanza sull'esercizio delle attività di manutenzione per una maggiore semplificazione burocratica.


Ovviamente, le buone notizie non hanno comunque scoraggiato gli imprenditori che hanno approfittato del convegno per mettere in luce con forza (a tratti troppa) tutte le criticità. "Non sono mancati i momenti di tensione", ammettono da Cna, "quando l’imprenditrice riccionese Franca Mulazzani ha chiesto conto al rappresentante di Ucina Roberto Perocchio del lavoro svolto a tutela della categoria". "La nautica da diporto - ha risposto Perocchio - è stato dato in pasto all’opinione pubblica come facile capro espiatorio in un periodo in cui occorreva trovare qualche “colpevole” su cui scaricare svariate responsabilità: quindi, nessun bersaglio migliore della nautica per identificare i ricchi e gli evasori fiscali su cui scaricare gli istinti di rivalsa del malcontento popolare".


Dagli interventi degli imprenditori sono poi emerse alcune proposte come l’introduzione a scuola dello studio della cultura marinara, l’utilizzo dell’iva frutto delle vendite di imbarcazioni per offrire posti barca gratuiti nei Marinas, la di promozione dei porti turistici come offerta turistica dell’Italia, la richiesta espressa di spostare la competenza sui porti dal Ministero dei trasporti ed Infrastrutture al Ministero del Turismo. Ma su tutto resta alta la tensione dovuta non solo alla crisi, ma anche alla "forzata equazione nautica = evasione fiscale” che toglie forza ad un settore "produttivo strettamente connesso alla cultura del mare di cui un paese come l’Italia non può e non deve prescindere, pena un impoverimento non solo economico. La nautica da diporto inoltre costituisce una formidabile forma di turismo salutare e rispettoso dell’ambiente, che fino ad oggi il nostro Paese non ha saputo sfruttare appieno e che per la nostra posizione geografica dovrebbe invece essere una delle leve del rilancio dell’identità e della proposta sul mercato internazionale", concludono da Cna.


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