Rimini | Una città e il suo rapporto "contraddittorio" con lo sport (oggi sul Sole24Ore)
Il rapporto tra la pratica dello sport (che sia a livello amatoriale o agonistico) e le strutture messe a disposizione non mette in luce Rimini che, nella classifica pubblicata oggi dal Sole24ore, passa dalla 45esima posizione del 2012 alla 60esima per l’anno in corso (era 57esima nel 2011). Si chiama 'indice di sportività' e per Rimini è fisso al di sotto della media regionale soprattutto se si guarda al professionismo. Un esempio è quello della squadra di volley femminile che per motivi puramente economici ha dovuto rinunciare al conquistato campionato di serie A e ci sono anche "le difficoltà", fa notare il presidente della Provincia, Stefano Vitali, "non tanto nel potenziare ma addirittura nel mantenere livelli dignitosi per società e settori giovanili alle quali aderiscono migliaia di bambini e ragazzi e relative famiglie".
Un rapporto "da sempre contraddittorio", commenta Vitali, quello tra "Rimini e sport", "perché storicamente trascinato in avanti da isolati mecenati o persone ricche di entusiasmo e buona volontà ma poi frenato da un più diffuso disinteresse anche da parte di chi avrebbe potuto investire e sostenere, l’impressione è che la stagnazione economica attuale abbia accentuato questo aspetto ‘culturale’, aggiungendo difficoltà a difficoltà". Il presidente cita anche la spinosa vicenda del bando per l'affidamento dei campi da calcio del Comune di Rimini (finiti tutti tranne uno alla contestata società Delfini) che definisce "tormentata" e che "non ha contribuito a rimettere sul giusto binario il dibattito sul valore dello sport a Rimini, visto che troppi elementi per così dire ‘di percorso’ venivano scambiati per l’obiettivo finale. Che era ed è (dovrebbe essere) solo la promozione dell’attività sportiva. Deve cambiare una mentalità consolidata, di indifferenza verso il sostegno allo sport, una forma di ‘egoismo’ che alla lunga impoverisce le città e quindi tutti”, avvisa Vitali in conclusione.