Imu, i Comuni tremano e i sindacati difendono gli inquilini. Alberghi a Rimini: cassa integrazione per i 4 stelle, gli annuali chiuderanno questo inverno. Ex colonie, Ugolini: Avanti con la valorizzazione. Chiesa, il documento dei vescovi dell'Emilia Romagna contro la magia. Cultura, quattro domande su Riccione teatro
Imu. Le perplessità dei comuni, non solo quello di Rimini. "«Per noi l’Imu — osserva l’assessore al Bilancio Gianluca Brasini — rappresenta il 10% dell’intero bilancio. Ora, non è affatto chiaro se e come lo Stato riuscirà a compensare la cancellazione dell’Imu: solo la prima rata finora è ‘salva’, mentre per la seconda rata che si doveva pagare a dicembre tutto è stato rinviato alla legge di stabilità che sarà votata a ottobre». Inoltre «non è chiaro se il rimborso promesso dal governo alle amministrazioni comunali (a compensazione del mancato introito dell’Imu) si riferisce a quanto è stato effettivamente incassato nel 2012, o a quello che da Roma si stima debba essere il gettito degli enti sulla base delle stime catastali. E solo per il Comune di Rimini, in questo caso, c’è in ballo un milione di euro»", ilRestodelCarlino (p.7).
"A esprimere preoccupazione sono anche i sindaci di Cattolica e Bellaria. “Ancora non si hanno dato certi, ma l’auspicio è che questa nuova manovra non vada a stravolgere i bilanci già approvati - spiega Piero Cecchini -. Speriamo che il Governo abbia intenzione di iniettare ossigeno nelle casse comunali, non di condurle all’asfissia”. “Sarebbe drammatico, in questa situazione, dover rimettere mano ai bilanci - gli fa eco Enzo Ceccarelli -. Accogliamo favorevolmente l’abolizione dell’Imu. L’importante è che l’imposta che la sostituirà non sia stata pensata soltanto per ingrassare lo Stato e intaccare ancor più le tasche dei cittadini”. Non sono solo dubbi, ma una vera e propria condanna, quella esternata dal sindaco di Novafeltria, Giorgio Pruccoli, che è anche coordinatore provinciale di Anci. “Come si suol dire: si stava meglio quando si stava peggio. Prima l’Imu, e adesso questa nuova service tax, ci fanno rimpiangere i tempi dell’Ici: almeno in quel caso i comuni avevano i soldi per pagare i servizi”", LaVocediRomagna (p.16).
Perplessità anche da parte dei sindacati. "“Abbiamo perplessità invece sull'operazione Imu” dice Morolli. “Dal prossimo anno la Service Tax la pagheranno anche gli inquilini affittuari di una casa e questo non va bene”", NuovoQuotidiano (p.3). "Via l'Imu, avanti la Service Tax, ma anche iniezione di soldi per la Cassa integrazione in deroga: 500 milioni di euro. E' questa un'altra delle novità annunciate dal Governo Letta. Ma è anche e soprattutto su questo punto, che riguarda da vicino il mondo del lavoro, che dalla Cgil arriva una sostanziale bocciatura. “Non siamo soddisfatti di quanto stanziato per la Cassa integrazione in deroga, né per gli esodati. Le quantità economiche stanziate sono certamente insufficienti, anche per quanto riguarda il nostro territorio”".
Aeradria. NQ intervista John Mazza, il sammarinese nel nuovo cda, e Marco Lombardi, (p.5).
Alberghi, stagione difficile: molti annuali resteranno chiusi il prossimo inverno."Non è il caso solo di piccoli alberghi, ma anche di strutture di grosse dimensioni, di 4 stelle. Diverse richieste di aprire una procedura di Cig in deroga per i dipendenti ci sono venute in questi ultimi giorni proprio da lì. Un segnale indubbiamente preoccupante: se anche i grandi alberghi non ce la fanno più, allora significa che la crisi è davvero grave", spiega la Cgil, NQ (p.5).
Ex colonie da valorizzare. "LE EX colonie prima ancora di essere ricettacolo di sbandati e problema di ordine pubblico sono da decenni ferite sulla lunga metropoli di costa. Buchi neri che in rarissimi casi sono stati recuperati a restituiti alla collettività. Negli anni è stato studiato questo patrimonio architettonico, in parte di pregio, ma ben poco è stato realizzato. Risale al 1984 una ricerca dell’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna che ha censito e catalogato questo edifici. Uno degli architetti che ha lavorato a questa ricerca culminata nel volume ‘Colonie a mare’ è il riminese Claudio Ugolini. Gli anni sono passati, ma la maggior parte della colonie sono rimaste ruderi... «Sulle 230 colonie della costa — afferma Ugolini — , oltre il 60 per cento sono sul territorio riminese da Bellaria a Cattolica. Di queste solo alcune hanno un valore di interesse storico e testimoniale e non ancora tutte recuperate, come l’Enel di Riccione, di De Carlo, e la Novarese»", ilCarlino (p.4).
Chiesa. "Una sorta di nuova battaglia di Lepanto contro chi sta cercando di distruggere la Chiesa cattolica. Ma questa volta i turchi non c’entrano. Nel mirino dei vescovi dell’Emilia Romagna sono finite infatti le sétte e tutti quei fenomeni come religiosità alternative e spiritualismi che le accompagnano. Monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara- Comacchio, che ha coordinato il lavoro, anticipa alla Voce i contenuti del documento che uscirà la prossima settimana. “Questa Nota” spiega “è uno strumento epocale. Mi auguro che la Chiesa italiana e non solo lo sappia valorizzare. Non utilizzarlo adeguatamente sarebbe una colpa grave”", LaVoce (p.3).
Cultura. Le domande di Davide Brullo sul premio Riccione teatro. "Leggendo la storia del Premio Riccione i quesiti culturali sono due: 1. vale qualcosa sul piano teatrale nazionale? 2. Ha un valore di promozione turistica? Domande connesse tra loro, perché quanto più è importante il Premio tanto vale la sua forza nel veicolare il brand “Riccione” in Italia e nel mondo. Risposta: storicamente il Premio ha una rilevanza nazionale. Da Italo Calvino a Cesare Zavattini, da Enzo Biagi (premiato nel 1953 come drammaturgo con Giulia viene da lontano: tirate fuori la pièce!) a Dacia Maraini, da Enzo Moscato alla trafila impressionante di premi “Tondelli” (Fausto Paravidino, Davide Enia, Letizia Russo, Stefano Massini e Mimmo Borrelli), sì, il Premio Riccione ha fatto la storia del teatro italiano, portando la Perla Verde sui palchi di tutto il Paese. Veniamo all’oggi. Il prestigio del Premio Riccione è in caduta libera", LaVoce (p.4). Ma soprattutto: "A che titolo l’Associazione Riccione Teatro (e l’Ilaria Alpi in coabitazione) occupa la bella sede di Villa Lodi Fè? La proprietà è del Comune, perché vi risiedono due Associazioni private?... le utenze chi le paga? Ergo: oltre alla quota “associativa” che versa il Comune, chi mette i soldi...con la privacy come siamo messi? Il sistema informatico del Comune di Riccione, infatti, risulta condiviso con le associazioni private che dimorano in Villa...l’agibilità della Villa. Struttura dei primi del Novecento, rifatta e restaurata, abbiamo la certezza antisismica? Di certo, l’accesso agli archivi delle Associazioni non è pienamente garantito ai portatori di handicap".