Rimini | Agricoltura, storni e cinghiali fanno danni per 700mila euro
Storni e cinghiali sono un flagello per le coltivazioni romagnole (e non solo, a dire la verità). Nel 2012 i danni accertati dalla Regione nelle tre provincie romagnole ammontano a circa 700mila euro, ma avvisano Legacoop e le associazioni aderenti a Agrinsieme che "in realtà, siccome verosimilmente solo una parte dei danni viene effettivamente denunciata, questa cifra è sicuramente da considerare per difetto".
E' per questo motivo che le associazioni degli agricoltori della Romagna chiedono "alle Istituzioni di operare con maggiore forza e decisione nel ridurre i danni prodotti dalla fauna selvatica: quanto sinora intrapreso non è sufficiente a tutelare adeguatamente l’agricoltura del nostro territorio". Occorre uno sforzo sia a livello nazionale sia in ambito europeo, fanno notare le associazioni.
"Occorre anche che l’Unione Europea decida di inserire finalmente lo storno tra le specie cacciabili: l’attuale divieto di caccia a questa specie è assurdo visto che il numero di storni nel nostro Paese è in continua crescita. E’ necessario inoltre che lo Stato acceleri i tempi della revisione delle specie protette e adotti una legislazione coerente nei rapporti con gli enti locali che eviti incomprensioni, ritardi e rimpalli di responsabilità. A parere delle stesse associazioni la Regione, di concerto con l'Ispra, dovrebbe intraprendere un'iniziativa scientifica tesa a monitorare la consistenza statistica delle diverse specie. L'intesa di due anni fa tra Regione e Ispra sul prelievo degli ungulati da parte di provincie e ATC è stata positiva, ma le lungaggini burocratiche mettono costantemente a rischio i risultati teoricamente raggiungibili".