Rimini | Concessioni balneari, Lombardi al Pd: Basta ideologia, spiaggia e battigia sono distinte
"Anche i provvedimenti di infrazione rivoltici dalla Unione europea distinguono per ciò che attiene alle “gare” tra spiaggia e battigia pur non definendo i limiti dell’una o dell’altra", lo fa notare il consigliere regionale del Pdl, Marco Lombardi, entrando nella polemiche che vede il Pd locale posizionarsi contro la proposta del governo Letta in fatto di concessioni balneari, proposta delineata a politici ed operatori giovedì scorso dal sottosegretario dell'Economia, Pier Paolo Baretta.
Per di più "se al tempo dell’approvazione della Bolkestein - aggiunge nelle sue premesse Lombardi - lo Stato italiano fosse stato più presente nei consessi europei (e oggi come Regione cerchiamo di esserci) sarebbe stato facilissimo dimostrare la peculiarità delle nostre spiagge ed il fatto che da noi non vi sono limiti alla concorrenza in questo settore dimostrando che di spiagge libere sulle nostre coste ce ne sono chilometri".
Quindi, il veto alla soluzione che potrebbe salvare le concessioni balneari italiane dalla direttiva Bolkestein "emerso dalle dichiarazioni di autorevoli esponenti della sinistra" è "ostinatamente ideologico". Lombardi si riferisce al deputato del Pd Emma Petitti che "al di là del merito tecnico sostiene che la vendita delle spiagge ai privati impedirebbe ogni innovazione in futuro e sarebbe contraria al bene del Paese".
Partendo dalle premesse, il consigliere del centrodestra spiega che "in primo luogo, stiamo parlando della parte alta dove insistono già oggi dei manufatti ed inoltre di beni insistenti sul demanio marittimo venduti ai privati ve n’è già un lungo elenco. Il tema quindi non è quello della vendita di un pezzo di spiaggia da sempre nella disponibilità dei bagnini, ma se mai quello della accessibilità pubblica ad ogni punto della spiaggia che è una nostra caratteristica qualificante e va salvaguardata".
Frutto "di una visione ideologica tipica della sinistra che tradisce un pregiudizio negativo nei confronti di tutto ciò che è privato" è, inoltre, la "considerazione che se parte della spiaggia viene venduta i bagnini questi smetterebbero di fare innovazione. Io penso invece che proprio una possibilità come quella prevista dalla proposta del Governo, consentirebbe agli operatori balneari di liberare tutte quelle energie innovative che sono state soffocate da anni di incertezza normativa nazionale ed europea e dalle assurde vessazioni del nostro Comune".