Rimini | Concessioni balneari, le proposte degli imprenditori per il governo
Concessioni balneari, "è necessario trovare una soluzione urgente", hanno detto ieri i sindacati del settore in occasione di un convegno in fiera a Rimini, "se utile con un immediato ulteriore termine di pagamento, per imprese che stanno soccombendo al gravame insopportabile introdotto dai valori OMI nel calcolo del canone demaniale per le pertinenze".
All'assemblea degli imprenditori balneari erano presenti SIB-FIPE-Confcommercio, FIBA-Confesercenti, CNA- Balneatori, ASSOBALNEARI-Confindustria e OASI-Confartigianato, firmatari di un documento unitario con cui hanno preso atto della soluzione proposta dal sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze Pier Paolo Baretta. I balneari di questa proposta condividono "prioritariamente l’imprescindibile necessità di portare all'attenzione della Commissione Europea il ruolo fondamentale che il settore balneare, e le 30.000 imprese, svolge nel contesto del turismo italiano, rappresentandone una specificità e una peculiarità da difendere" e ne valutano "positivamente gli obiettivi". Da qui il mandato ai presidenti delle associazioni "di portare avanti l'interlocuzione con il Governo".
I balneari, cioè, dopo aver accolto la soluzione Baretta rilanciano e individuano alcuni "elementi fondamentali sui quali la proposta dovrà basarsi". Questi punti vanno dalla vendita delle superfici che dovrà assicurare l'opzione a favore degli attuali concessionari all'individuazione delle aree da sdemanializzare che dovranno comprendere tutte le imprese esistenti. E ancora, "l’unitarietà funzionale delle imprese - dicono i balneari - deve essere considerata elemento essenziale in quanto si rivela di importanza fondamentale per garantire la salvaguardia, la tipicità e la stessa capacità di produzione di reddito; la componente sindacale, così come è stato concordato, deve partecipare all'intera operazione e, in modo particolare, ai criteri di determinazione dei valori delle aree e degli immobili che saranno alienati, così da garantire che la loro misura sia economicamente sopportabile da parte delle imprese;
la scadenza delle concessioni in essere fissata dall'art. 34 duodicies, della legge 221/2012, nella data del 31 dicembre 2020, dovrà essere garantita ad ogni livello amministrativo da parte del Governo".
Nel frattempo, però, i balneari vorrebbero anche saperne di più dal governo su "insufficienza della proroga delle concessioni in essere al 2020 e inderogabilità di una durata delle stesse ben più congrua ed analoga a quella attualmente un vigore in altri Paesi europei (20/30 anni)", stima dell'iva per le imprese balneari nell'attuale processo di revisione delle aliquote, e se il governo mantiene "l'impegno di rivedere i canoni pertinenziali, attraverso una ridefinizione delle opere di facile e difficile rimozione con l'abrogazione del riferimento ai valori OMI".